Aversa, il titolare del Civico 103: “Rispettiamo controlli ma non si agisca come per rissa tra ubriachi”

di Antonio Arduino

Aversa (Caserta) – E’ finito al centro di una bufera nata via social, senza però che abbia voluto crearne alcuna Antonio Iazzetta, responsabile della “Art Gallery Civico 103” dove lo scorso weekend, al termine di un concerto di musica jazz, intorno alle 23.30, gli agenti della Polizia municipale hanno effettuato un controllo a seguito di una segnalazione di musica ad alto volume. – continua sotto –  

Un “blitz”, quello dei caschi bianchi, nello spazio culturale di piazzetta Lucarelli, in zona Seggio, contestato sui social e chiarito nella sua essenza dall’assessore Giovanni Innocenti (che ha parlato di “normale controllo”, respingendo ogni accusa sul “metodo” utilizzato dagli operatori), probabilmente non doveva essere oggetto di polemiche, giacché è un luogo differente rispetto ad altri locali situati nell’area della cosiddetta “movida”, sia per il genere di musica offerto con per il tipo di utenza, che in teoria non dovrebbe creare problemi di “molestie” a residenti della zona; alcuni che, per combattere i disagi provocati dalla stessa movida, si sono riuniti in un’associazione.

Un concetto che esprime chiaramente Antonio Iazzetta in alcune dichiarazioni rilasciate a Pupia. «Siamo, oramai, un’associazione molto nota – esordisce il titolare del Civico 103 – e questo, probabilmente, comporta un prezzo da pagare. Nulla da obiettare sull’operato della Polizia municipale, che è sicuramente giunta sul posto perché sollecitata da qualche lamentela di troppo, solo che nel legittimo esercizio delle proprie funzioni ha considerato la nostra associazione alla stregua di tutti i locali che sono causa della chiassosa e non sempre costumata movida aversana».

«L’associazione Art Gallery Civico 103 – continua Iazzetta – si è imposta all’attenzione della città per i tantissimi eventi culturali, che vanno dalla mostra fotografica a quella pittorica, passando agli eventi musicali, mi si perdoni l’autoreferenzialità, tutti di grande prestigio, molti dei quali di rilievo nazionale. Spiace soltanto che i nostri associati e qualche loro ospite (ricordiamo che ogni associato può ospitare un numero, sebbene limitato, di persone, come da statuto e da normativa vigente) abbiano dovuto subire la richiesta di mostrare i documenti come, anziché noti professionisti e persone che ricoprono ruoli di alto livello istituzionale, si trattasse di ragazzini rumorosi dediti ai bagordi tipici della movida, dovendo, peraltro, ascoltare che erano stati ospitati in un locale “attenzionato”. Di sicuro, il termine veniva usato per indicare qualcosa di poco grave, ma trattasi di un termine dalle accezioni varie e non sempre, soprattutto se utilizzato da componenti delle forze di polizia nell’esercizio delle proprie funzioni, gradevoli». – continua sotto –  

«Ci saremmo aspettati – sottolinea Iazzetta – al momento della segnalazione da parte di qualche ipersensibile ascoltatore e nell’interesse di quest’ultimo (si fa presente che la nostra struttura ha adottato tutte le cautele per evitare la diffusione di rumori eccessivi e, per giunta, in quel momento aveva finito di esibirsi un gruppo jazz e non certamente di rockettari sfrenati) di ricevere un primo ed immediato richiamo ad abbassare il volume. Ci saremmo immediatamente adeguati. Ad ogni modo, non chiediamo assolutamente vantaggi perché i nostri associati ed ospiti sono professionisti affermati, anzi chiediamo che, nell’interesse della stessa città di Aversa, non si facciano distinzioni, tra chi sbaglia, ma la distinzione la faccia il tipo di errore. Un po’ di volume alto per una decina di minuti, oltre l’orario consentito in quella zona, dove pullulano locali di diverso genere e che condizionano anche l’attività di una associazione culturale come l’Art Gallery Civico 103, non può essere trattato come se ci fosse stata una rissa tra ubriachi o peggio».

«Spero, – prosegue la nota – anche nell’interesse della città, attesi gli sforzi che quotidianamente facciamo per garantire, spesso a nostre spese, mie e degli associati, un alto livello degli eventi culturali, che il Civico 103, susciti l’interesse, così come avvenuto nella cittadinanza, anche negli organi istituzionali della città, sicuramente sensibili quando si parla di Cultura con la C maiuscola, che non può che avere una ricaduta sull’intero ambiente aversano. Collaborazione nel rispetto di tutte le regole, giammai contrasto».

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