Aversa, i “non magnifici sette” della Giunta Golia: scansando qualcuno, il resto scalda solo la sedia, a volte nemmeno quella

di Nicola Rosselli

Aversa (Caserta) – Sono sette, ma non sono certamente i famosi “magnifici”. Da quando c’è il sindaco Alfonso Golia (e, in verità, anche con i suoi predecessori), i sette assessori non hanno mai meritato questo titolo. Scansando uno, massimo due, tra gli attuali esponenti dell’esecutivo nessuno può ambire all’attributo di “magnifico”. Sono molti quelli che riscaldano letteralmente la sedia e basta. Anzi, c’è, addirittura, chi non riscalda nemmeno quella, rimanendo a casa sua e partecipando via web. – continua sotto –  

Ci sono settori importanti che non si sono mai accorti di avere un assessore a coordinarli, come la cultura (si sta tenendo una celebrazione del Millennio della città, più o meno intempestiva, lasciata in mano ad un’associazione privata), lo sport (fallimentare la gestione degli impianti, soprattutto del Palazzetto dello Sport), le attività produttive (basta vedere la gestione della riapertura del mercato ortofrutticolo di viale Europa o la – mancata – regolamentazione della movida). E c’è chi è lì dal luglio del 2019. Altri settori assicurano a malapena l’ordinario, come quello relativo all’ambiente, ma pare che chi lo coordina compia mirabilie.

A dimostrarlo selfie infiniti come avvenuto in occasione delle operazioni di deblattizzazione, quando il sindaco Golia, tre assessori e due consiglieri comunali hanno inondato di immagini i social come se avessero compiuto un’impresa storica.

La città attende da due anni (forse anche di più) che le isole ecologiche interrate partano. Finora sono state accettate per buone tutte le giustificazioni che l’amministrazione ha addotto in proposito. Ma ora basta. Se dopo due anni si è ancora fermi non c’è più giustificazione che tenga. Un’amministrazione degna di questo nome si sarebbe fatta rispettare da chi sta ponendo ostacoli e in ogni caso, dopo tutto questo tempo, avrebbe avviato le isole ecologiche già pronte. Invece, sono lì ad invecchiare sotto sacchi di juta bianchi. Centinaia di migliaia di euro buttati al vento. Sembra rivivere il fallimento del progetto di bike-sharing. Anche in questi casi dovrebbe intervenire la Corte dei Conti. Siamo di fronte ad uno sperpero palese di danaro pubblico. – continua sotto –  

Insomma, qualcuno dei “non magnifici sette” ci sta o non ci sta seduto in giunta cambia poco. Nessuno se ne accorge. A dirlo non solo noi “soliti detrattori” di questo esecutivo di “ottimati”, ma anche qualche compagno di tavolo di questi mancati magnifici, che ha candidamente dichiarato: “Si, è vero. Qualcuno degli assessori potrebbe anche non esserci, non cambierebbe nulla, nessuno se ne accorgerebbe”. In verità, se ne accorgerebbero le casse comunali. Un paio di stipendi (pardon indennità) in meno, consentirebbe di fare qualche cosa in più per la città.

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