Putin: “A Bucha provocazioni rozze e ciniche”. Nato: “Prepararsi a lungo conflitto”. “Mariupol come Auschwitz”

di Redazione

Nella conversazione con il premier ungherese Viktor Orban, il presidente russo Vladimir Putin ha respinto le accuse a Mosca sui crimini di guerra a Bucha, parlando di “provocazioni rozze e ciniche” da parte dell’Ucraina. Lo riferisce il Cremlino, secondo cui i due leader hanno inoltre discusso delle relazioni bilaterali e dei colloqui con Kiev. Intanto, Jens Stoltenberg, segretario generale della Nato, aprendo il Consiglio atlantico al livello dei ministri degli Esteri, ha detto: “Dobbiamo essere pronti ad un lungo confronto con la Russia, per questo dobbiamo mantenere le sanzioni e rafforzare la nostra difesa”. – continua sotto – 

“La Russia sta usando la fame come arma nel suo tentativo di conquistare l’Ucraina”, dice il presidente ucraino Zelensky in un videomessaggio al Parlamento irlandese. E afferma che le azioni russe porteranno a una carenza di prodotti alimentari e a costi altissimi per milioni di persone nel mondo. E torna a chiedere di convincere l’Ue a inasprire le sanzioni contro Mosca per fermare la macchina da guerra russa, rimproverando gli europei per “l’indecisione” sulle sanzioni.

“25 ragazze violentate a Bucha” – Venticinque ragazze hanno raccontato di essere state violentate dalle forze russe a Bucha. E’ quanto ha affermato alla Bbc un alto funzionario ucraino. Lyudmyla Denisova, commissaria per i diritti umani del Parlamento ucraino, ha affermato che un numero gratuito che offre supporto alle vittime di violenza sessuale ha ricevuto almeno 25 denunce di stupro di ragazze di età compresa tra i 14 e i 24 anni da parte dei soldati russi. “Le violenze sono avvenute un mese fa. Continueremo a documentare questi terribili crimini e ogni criminale sarà punito”, ha detto Denisova mentre Mosca nega di aver compiuto atrocità a Bucha.

“A Mariupol crematori per bruciare corpi, come Auschwitz” – A Mariupol i soldati russi hanno allestito crematori mobili per bruciare i corpi degli abitanti uccisi e coprire le tracce dei crimini contro i civili. Lo riferisce il Comune di Mariupol su Telegram, citato da Unian. Testimoni oculari hanno detto che l’esercito di Mosca ha reclutato “terroristi locali” e di Donetsk in forze speciali per raccogliere e bruciare i corpi, cioè lasciando il lavoro sporco ai “collaboratori”. “I russi hanno trasformato Mariupol in un campo di sterminio. L’analogia sta guadagnando terreno. Questa non è più la Cecenia o Aleppo: è la nuova Auschwitz“. – continua sotto –

Evacuazione zone orientali – “E’ necessario essere pronti per un ulteriore aggravamento della situazione”: lo ha detto – come riferisce l’agenzia ucraina Unian – il ministro per la reintegrazione dei territori occupati dell’Ucraina, Iryna Vereschchuk, invitando i residenti di tre regioni orientali ad evacuare immediatamente. Le aree interessate sono quelle di Lugansk, Donetsk e parte della regione di Kharkiv.

Nuove sanzioni – I Paesi Ue hanno espresso un consenso sul quinto pacchetto di sanzioni Ue contro la Russia, ma per dare il tempo di approfondire questioni tecniche la decisione formale è stata rinviata a domani. Lo si è appreso da fonti europee al termine della riunione del Comitato a cui partecipano gli ambasciatori dei 27 presso le istituzioni Ue, il Coreper. L’approfondimento delle questioni tecniche ci sarà nel pomeriggio e tra i nodi – si apprende ancora – c’è quello di come comportarsi in merito ai contratti in essere tra Paesi Ue e Russia per l’import di carbone, oggetto del quinto pacchetto di misure.

Cina chiede a Usa di revocare sanzioni a Russia e accertamenti su Bucha – Gli Usa devono dimostrare il loro impegno per la soluzione della crisi in Ucraina revocando le sanzioni imposte alla Russia: è la posizione della Cina espressa dal portavoce del ministero degli Esteri. Pechino invita, inoltre, le parti alla moderazione finché non saranno diffusi i risultati dell’indagine sulle atrocità commesse a Bucha, perché le accuse di Kiev a Mosca su quanto accaduto devono essere basate sui fatti. Ma dall’Ue Ursula von der Leyen incalza e dice che nessuno può essere neutrale: “La Cina – sottolinea – ha una responsabilità e deve prendere assolutamente una posizione chiara”.

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