Rocca d’Evandro, carabinieri restituiscono la campana seicentesca rubata dal santuario

di Redazione

A Rocca d’Evandro (Caserta), nel santuario di Santa Maria di Mortola, alla fine della celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo Gerardo Antonazzo, i carabinieri della compagnia di Sessa Aurunca hanno restituito alla comunità, nella persona del sindaco Emilia Delli Colli, la campana seicentesca in bronzo decorato, scomparsa in ignote circostanze agli inizi degli anni ‘80 proprio dal luogo sacro situato nella frazione Mortola e di proprietà comunale. – continua sotto –

La campana, alta 46 centimetri e con un diametro pari a 33 centimetri, presenta una decorazione tripartita, da cui affiorano due fasce superiori con iscrizione recante la dedica e il nome del donatore, una fascia centrale con due gruppi iconografici, infine una fascia inferiore con iscrizione recante indicazioni dell’artigiano che l’ha realizzata e dell’armo di fabbricazione 1687. E’ stata ritrovata dal sindaco abbandonata in un terreno di quell’agro, nel mese di gennaio del 2021, e consegnata ai carabinieri della stazione di Rocca d’Evandro che, al fine di ricostruire la provenienza della campana, hanno sviluppato un’attività investigativa coordinata della Procura della Repubblica di Cassino.

I successivi accertamenti, eseguiti in collaborazione con il Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Napoli e la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Caserta e Benevento, hanno permesso di identificare il bene rinvenuto. Di fondamentale importanza per le indagini è stato, inoltre, l’ausilio della banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti, in uso ai Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, che può contare sul più grande database di opere d’arte da ricercare al mondo, con oltre 1 milione e 200mila oggetti asportati e quasi 56mila furti denunciati.

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