Tratta Aversa-Roma con il treno Italo: un politico “novellino” batte i cosiddetti “navigati”

di Antonio Arduino

Aversa (Caserta) – Sicuramente la notizia che dal 13 giugno anche i cittadini residenti ad Aversa e nei comuni dell’agro potranno usufruire del treno ad alta velocità è un vero e proprio regalo di Pasqua fatto al territorio dal consigliere regionale, esponente del Movimento 5 Stelle, Salvatore Aversano, residente a San Marcellino, eletto il 20 settembre 2020. – continua sotto –

È una gran bella notizia che, tra l’altro, induce ad una riflessione da cui scaturisce una domanda. Se un consigliere regionale, alla prima esperienza politica di tale rilievo, e che sul suo profilo Facebook lascia spazio a pensare che si consideri uno “sprovveduto”, riferendo una frase di Albert Einstein che recita “Tutti sanno che una cosa è impossibile da realizzare finché arriva uno sprovveduto che non lo sa e la inventa”, dando notizia della possibilità per i cittadini dell’Agro di servirsi del treno ad alta velocità (Tav) a partire dal 13 giugno, viene naturale chiedersi come sia possibile che, nonostante l’esigenza sia sentita da tanti cittadini dell’agro che ogni giorno percorrono la tratta Aversa-Roma, andata e ritorno, per ragioni di lavoro, nessun politico locale, anche navigato, non sia stato capace di fare quello che un neo eletto consigliere regionale è riuscito a fare presentando una mozione, a sua unica firma il 4 maggio 2021, approvata nella seduta di Consiglio regionale del 26 ottobre 2021, che permetterà, dal 13 giugno, di avere una o due corse giornaliere in partenza e arrivo dalla stazione ferroviaria di Aversa.

Probabilmente questa novità non risolverà del tutto il problema dei pendolari, forse permetterà di viaggiare più rapidamente e comodamente a chi arriva in Campania per fare “turismo d’arte”. Ma se questo turismo dovesse essere indirizzato ad Aversa probabilmente la città dovrebbe attrezzarsi davvero per fornire assistenza ad eventuali turisti la possibilità di visitare i siti in cui i cosiddetti “tesori artistici” sono stati risparmiati dalla speculazione edilizia che tutto copre e tutto nasconde se non c’è la giusta attenzione per le opere presenti, come è il caso di Palazzo Orineti.

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