Aversa – Manufatto abusivo in Viale Olimpico, l’avvocato Perla: “La vicenda non è affatto conclusa”

di Redazione

Aversa (Caserta) – La vicenda del “manufatto abusivo di viale Olimpico”, resa nota ieri in una nota ufficiale del Comune di Aversa, che ha parlato anche di “sgombero immediato” e “demolizione”, è tutt’altro che conclusa dal momento che è in corso un procedimento. A chiarirlo è l’avvocato Fabrizio Perla (nella foto) che difende il proprietario, F.F., nel contenzioso con il Comune. – continua sotto –  

«Egregio Direttore, – scrive l’avvocato Perla in una nota inviata a Pupia – con riferimento alla questione del “manufatto abusivo di Viale Olimpico” ad Aversa, nel quale il sottoscritto difende il proprietario signor F.F., devo purtroppo smentire una falsa notizia apparsa in questi giorni e conseguentemente riportata sui vari organi di stampa secondo la quale, parlando di un contenzioso lungo “quasi due decenni”, si rappresenta che esso sarebbe finalmente giunto al termine “dopo una sentenza del Tar Campania del 2020 e due sentenze del Consiglio di Stato del 2021”».

Ritenendo che la notizia sarebbe stata «posta in essere evidentemente da chi è poco informato e lungi dal compiere ogni valutazione nel merito e rispetto alle diverse posizioni», la stessa, continua Perla, «è tuttavia palesemente errata in fatto, atteso che il contenzioso tra il signor F.F. e il Comune – iniziato nel giugno 2017 con il ricorso numero 4096 e non da venti anni, come si afferma – e che ha visto fin qui tre pronunce favorevoli al cittadino e due al Comune, è ad oggi tutt’altro che concluso, come erroneamente si afferma. Precisato, infatti, che non uno dei provvedimenti del Comune è divenuto definitivo (stante le rituali impugnative) né alcuna delle pronunce giurisdizionali negative per il signor F.F. è passata in giudicato, detto contenzioso è a tutt’oggi in attesa della fissazione dell’udienza pubblica di merito dinanzi il Consiglio di Stato (R.G. 8890/21 VI Sezione), come peraltro chiunque può verificare di persona, collegandosi al sito istituzionale della giustizia amministrativa».

Quanto, infine, alla diffida notificata pochi giorni fa allo stesso cittadino con la quale si intima la consegna del manufatto previo sgombero, l’avvocato precisa che essa «reca l’indicazione di poter essere impugnata entro sessanta giorni al Tar» e che «è stata già ritualmente contestata dinanzi il Tar Campania, come regolarmente notificato al Comune in data 2 marzo 2022, che, infatti, fisserà a giorni la richiesta udienza d’urgenza e che sembrerebbe prevista per il 6 aprile». – continua sotto –  

Il fatto che l’amministrazione abbia deciso di eseguire il provvedimento è, dunque, secondo Perla, «una sua autonoma e legittima scelta ma che, come si vede nei fatti, è avvenuta non perché il contenzioso si sia concluso, circostanza null’altro che falsa, ma piuttosto “nonostante” il contenzioso sia ancora pendente e del quale, ovviamente, l’esito appare tutt’altro che scontato».

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