Aversa, Comune perde standard urbanistico: acquisito da due fratelli per usucapione

di Redazione

“La condotta inerte del Comune di Aversa e l’abbandono del bene destinato a standard urbanistico è incompatibile con l’utilizzazione a fini di pubblica utilità”. Così ha deciso il Tribunale di Napoli Nord che, con la sentenza numero 809 del 15 marzo scorso, ha riconosciuto l’acquisto della proprietà per intervenuta usucapione in capo ai fratelli Giuseppe e Nicola Esposito, rappresentati e difesi dall’avvocato Marilù Capasso. La proprietà è ubicata in via Santa Lucia, oggetto di cessione a standard urbanistico nell’anno 1987. – continua sotto –  

In particolare, si legge nella sentenza, “il Comune di Aversa non ha fornito la prova positiva che, a far data dal 1987, abbia posto in essere alcuna attività tendente a realizzare in concreto la destinazione pubblica”. “Di contro, non è contestata la condotta inerte del Comune che, a fronte della recinzione dell’area risalente al 1987 con sottrazione della stessa all’utilizzo della PA, non ha agito per la restituzione del bene sino al 2015, giusta ordinanza n.131 del 10.9.2015, cioè dopo il maturarsi del termine necessario per l’usucapibilità dei beni”. “L’attuazione del verde pubblico non è mai stata avviata, facendo pertanto venire meno l’interesse pubblicistico. La persistenza di quest’ultimo, infatti, non può conciliarsi con l’abbandono del bene da parte dell’ente pubblico per un periodo di tempo incompatibile con l’utilizzazione in concreto ai fini di pubblica utilità”.

La sentenza ha una portata fortemente innovativa perché preliminarmente ha individuato l’esatta e controversa qualificazione del bene quale appartenente al patrimonio disponibile del Comune di Aversa, come tale oggetto di un possesso utile al maturare dell’usucapione, ordinando al competente Conservatore dei Registri Immobiliari (oggi Agenzia del Territorio – Servizio Pubblicità Immobiliare) la trascrizione della decisione del tribunale, esonerandolo in proposito da ogni responsabilità e, nel contempo, ha disposto la voltura nel competente Ufficio Catastale, con condanna del Comune al pagamento delle  spese e compensi professionali.

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