Aversa, l’Its “Andreozzi” sperimenta la robotica educativa

di Gaetano Bencivenga

Aversa (Caserta) – Il futuro è di casa all’Its “Andreozzi” di Aversa. Dopo il lancio di progetti innovativi quali, per esempio, i corsi sul pilotaggio droni, la dirigente scolastica Maria Gallo dimostra di voler proseguire nel cammino intrapreso in direzione di una didattica, sempre più, al passo con i tempi. Potendo contare su un avveniristico laboratorio di informatica, allestito per l’utilizzo degli studenti dell’intero istituto e arricchito, grazie al supporto tecnico del docente esperto Andrea Barbato, per l’implementazione dell’indirizzo Sia (Sistemi Informativi Aziendali), si è pensato di sviluppare competenze e convogliare energie nella cosiddetta robotica educativa. – continua sotto –

Nell’ambito del progetto “Comandiamo i robot” (modulo del Pon dal titolo “Apprendimento e socialità”), gli alunni vengono, infatti, avviati alla programmazione robotica per acquisire le basi che permettano loro di affrontare, in studi superiori, le tematiche di intelligenza artificiale e di robotica. Le abilità recepite risultano, anche, utili per approfondire, da un punto di vista scientifico, le esperienze e i fenomeni naturali, nonché di progettare sistemi che rispondano in maniera programmata agli stimoli e ai cambiamenti ambientali.

La robotica educativa si propone, in effetti, come interessante approccio che affianca alla didattica canonica l’uso dei robot e della loro programmazione al fine di dare all’attività in classe un taglio più efficace, coinvolgente e semplice tanto per i discenti quanto per i docenti. Insegnare e, di conseguenza, apprendere con l’ausilio della robotica rende, certamente, le lezioni maggiormente interattive, permettendo alle ragazze e ai ragazzi di sperimentare, direttamente, ciò che hanno solamente appreso dai libri, azzerando il confine, spesso troppo distante, soprattutto a scuola, fra teoria e pratica e allargando gli orizzonti verso nuove opportunità lavorative.

Come fa notare la dirigente, “tale metodologia di insegnamento sarà, gradualmente, integrata, non solo, nel curricolo dei ragionieri programmatori di domani, ma, in generale, in tutte le materie Stem (acronimo che racchiude le discipline scientifiche) presenti nei vari indirizzi dell’istituto”. E con orgoglio, misto a emozione e tenerezza, è lei stessa a dare il benvenuto al robot umanoide Nao, antesignano di un approccio educativo, che la Gallo si augura diventi realtà operativa e sistematica all’interno di percorsi scolastici in grado di varcare le frontiere del passato e divenire il traino di una didattica, sempre più, proiettata verso il futuro. SOTTO UN VIDEO DEL ROBOT “NAO” IN MOVIMENTO

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