Cesa, il “giallo” sul Puc trasmesso alla Provincia. Guida: “Situazione paradossale”

di Nicola Rosselli

Cesa (Caserta) – “Giallo” sul Piano Urbanistico Comunale a Cesa. E’ mai arrivato il Puc di Cesa presso l’amministrazione provinciale di Caserta? L’ente di Corso Trieste afferma di no mettendo nero su bianco. Di tutt’altro avviso il Comune aversano che va avanti per la sua strada a dispetto della comunicazione della Provincia. – continua sotto – 

In una missiva inviata al sindaco Enzo Guida, il dirigente provinciale del settore Gerardo Palmieri scrive «per il tramite di alcuni consiglieri comunali di codesto Comune si è venuti a conoscenza che il Consiglio Comunale ha approvato il Piano Urbanistico Comunale. Dal corpo della predetta deliberazione è riportato che il Puc è stato trasmesso con protocollo numero 4833 del 25 giugno 2020 e che “Atteso che per gli altri pareri si è formato il silenzio assenso”, pertanto il Puc è stato approvato con il silenzio assenso della Provincia». «Ebbene, – continua la nota – da una prima verifica effettuata al protocollo di questo Ente, non è stata trovata traccia di alcun protocollo intestato al Comune di Cesa relativo al Puc nel periodo in esame». Scontata la conclusione: «Pertanto, contestando al momento l’approvazione del Puc con la formula del silenzio assenso da parte della Provincia, si chiede di trasmettere con cortese urgenza copia dell’indirizzo di trasmissione e la ricevuta di consegna».

Immediata la risposta del sindaco Guida: «Si tratta di una situazione paradossale. Il precedente dirigente, l’ingegnere Massaro, ha inviato una pec a tutti i soggetti coinvolti ed alcuni di essi ci hanno anche risposto. Noi in Consiglio comunale abbiamo evidenziato anche la trasmissione con tanto di protocollo. Per cui credo sia assurdo che debba essere il Comune di Cesa a fornire spiegazioni. La procedura è corretta. Abbiamo seguito un iter convalidato anche in Consiglio comunale». «Inoltre, – conclude Guida – è ancora più strano che la Provincia si sia mossa su sollecito dell’opposizione. Qual era l’obiettivo? Quello di bocciare il piano? Perché i consiglieri comunali non sono venuti in Comune per la verifica? Inoltre, lo hanno fatto a distanza di un anno. Questo dà la misura del sospetto che l’obiettivo fosse solo politico». Insomma, il mistero si infittisce in un settore già nebuloso qual è, fisiologicamente, quello dell’urbanistica con i molteplici interessi economici che lo avvolgono.

Intanto, sempre in tema urbanistica, «per quanto riguarda il Piano di recupero del centro storico, a cura dell’Ufficio Urbanistica – spiega Domenico Mangiacapra, presidente del Consiglio comunale delegato all’Urbanistica – sarà individuato un professionista per la redazione dello stesso. Questo aggiornamento si è reso necessario a seguito dell’approvazione del nuovo Puc».

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