Inchiesta Pip di Marano, assolti Luigi e Armando Cesaro: “Fatto non sussiste”

di Redazione

“Il fatto non sussiste” e, pertanto, il giudice del Tribunale Napoli Nord, Agostino Nigro, ha assolto Luigi e Armando Cesaro, padre e figlio, dall’accusa di voto di scambio contestata loro in occasione delle elezioni regionali del 2015 nell’ambito di un processo nato a margine dell’inchiesta sul Piano per insediamenti produttivi-Pip di Marano, nel Napoletano. Con i due Cesaro – entrambi esponenti di Forza Italia, il primo senatore, il secondo consigliere regionale – sono stati assolti con formula piena anche l’ex sindaco di Marano Angelo Liccardo e l’ex assessore provinciale di Forza Italia Antonio Di Guida. In tutto, fra dipendenti e vigili del Comune di Marano ed ex consiglieri e assessori, l’assoluzione riguarda 27 persone. – continua sotto –

“Sono Armando. Faccio politica da quando avevo 15 anni, è la passione della mia vita. Ho frequentato le sezioni, affisso i manifesti di notte, distribuito volantini ai gazebo, allestito palchi, principalmente per farci salire altri”. Inizia così il post dell’ex consigliere regionale azzurro pubblicato dopo la sentenza.

Nel lungo scritto Armando Cesaro ricorda che “lavorando, senza mollare mai, ho raggiunto tutti i miei traguardi. Dal sogno di un bambino che guardava Silvio Berlusconi come il proprio mito, alla vice presidenza nazionale dei giovani di Forza Italia e all’elezione al consiglio regionale della Campania, con 30.000 preferenze. Ho risolto problemi, presentato proposte di legge. Sempre presente, sempre attivo. Ho lavorato tanto, come mi piace e come so fare. Sono Armando. E ho passato gli ultimi tre anni e mezzo a dover rinunciare a tutto questo, perché finito sotto inchiesta. Per senso di responsabilità e rispetto verso la mia gente, verso il mio partito – anzi, verso il capo del mio partito – mi sono fatto da parte. E ho aspettato, silenziosamente. Sono stati mesi lunghi e difficili. Da titolare ho scelto di mettermi a bordo campo. Da dirigente ho scelto di tornare militante. Per non dare modo a nessuno di strumentalizzare la mia posizione. E mi è costato tanto”. Arrivando ad oggi, Cesaro jr conclude: “Non festeggio, perché sono state tante, troppe le rinunce, le ingiurie, la tristezza. Un filosofo disse: “la verità è figlia del tempo”. Quel tempo – oggi – è arrivato”.

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