Allergologo si fingeva ginecologo e abusava di pazienti: arrestato

di Redazione

 I carabinieri di Monreale, su delega della Procura di Palermo, hanno arrestato un medico sessantenne, L.B., indagato per violenza sessuale aggravata che sarebbe stata commessa nel corso di almeno tredici visite specialistiche ad altrettante donne. Il professionista è ai domiciliari con braccialetto elettronico. – continua sotto – 

Il medico, specializzato in allergologia, esercitava la propria attività in ambulatori privati a Palermo, Messina e Giarre in provincia di Catania. Le indagini, eseguite fra maggio e luglio, sono iniziate dopo la denuncia presentata da una donna. La paziente ha riferito che il medico, approfittando della visita allergologica e con la scusa della necessità di ulteriori indagini diagnostiche rispetto alla consulenza medica richiesta, l’avrebbe molestata. Un’altra paziente ha confermato di essere stata anche lei vittima degli stessi comportamenti. Gli accertamenti dei carabinieri hanno messo in luce altri episodi simili su pazienti giovani, tutte fra i 20 e i 45 anni. Il medico avrebbe sostenuto di doverle sottoporre a controlli di natura ginecologica e senologica, ambiti medici sui quali il professionista affermava di avere competenze specialistiche in realtà mai conseguite. – continua sotto – 

Le visite nello studio di via Ruggero Settimo a Palermo dell’allergologo Lorenzo Barresi se la paziente era giovane e sola si trasformavano in visite ginecologiche. Lo stesso medico diceva alle donne che lo hanno denunciato per abusi sessuali che era ginecologo e senologo. L’indagine che ha portato agli arresti domiciliari il medico con l’accusa di violenza sessuale parte dalla denuncia di una delle pazienti. La giovane aveva cercato su internet uno specialista perché ultimamente soffriva spesso di allergie. – continua sotto – 

“In sala d’aspetto – ha raccontato la donna come si legge nell’ordinanza della gip Clelia Maltese – una giovane che attendeva di entrare dal medico accompagnata da un ragazzo mi ha detto: ‘Ma sei sola, ti consiglio di non andare da sola'”. Per questo la giovane aveva chiamato il padre che stava cercando di parcheggiare lo scooter. Arrivato nello studio il medico non lo ha fatto entrare chiudendo la porta della stanza della visita a chiave. Ed qui, come ha raccontato la vittima ai carabinieri, si è ripetuto un copione poi confermato dalle altre vittime. – continua sotto – 

“Il medico mi ha chiesto di spogliarmi e togliere il reggiseno. Ha preso un batuffolo lo ha imbevuto in una soluzione e lo ha passato attorno al capezzolo. A questo punto mi ha chiesto se avevo anche macchie strane nella vagina e se il mio ciclo fosse regolare. – ha raccontato la giovane – Tutte domande e atteggiamenti che mi hanno messo in imbarazzo. E che mi hanno fatto scappare dallo studio tanto da dimenticare il documento di riconoscimento dal segretario”. Dopo le denunce sono iniziate le intercettazioni che avrebbero confermato il racconto della ragazza. Sono altre 12 le vittime secondo quanto hanno ricostruito i carabinieri di Monreale coordinati dalla pm Giorgia Righi.

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