Aversa, alloggi Via San Lorenzo: Corte dei Conti condanna ex sindaci

di Jacopo Grassia

Aversa (Caserta) – Condanne in primo grado da parte della Corte dei Conti per due ex sindaci del Comune di Aversa, ex assessori al patrimonio e due dirigenti. Un danno da circa 3 milioni di euro. Questo quanto erano chiamati a risarcire sindaci, assessori e dirigenti, quasi tutti ex, dalla Corte dei Conti per canoni mai riscossi e occupazioni abusive dei 136 alloggi di proprietà del Comune in via San Lorenzo. La Procura contabile aveva contestato un presunto danno erariale da 2,7 milioni di euro per il periodo 2009-2013, su un buco accertato, però, di oltre 16 milioni cominciato già all’inizio degli anni ’90, di cui gran parte è andata in prescrizione, per «la cattiva gestione di 136 alloggi comunali popolari in via San Lorenzo, quasi tutti occupati abusivamente e per i quali non sono mai stati riscossi i relativi canoni di locazione». – continua sotto

In sostanza, amministratori e dirigenti non avrebbero messo in campo un fattivo impegno per recuperare le somme o liberare gli alloggi. Indagati due ex sindaci, due ex assessori al Patrimonio e tre dirigenti al Patrimonio. Dall’inchiesta era stato escluso il defunto sindaco Giuseppe Sagliocco perché, in questo caso, la contestazione non è trasmissibile agli eredi. L’inchiesta era stata condotta dal viceprocuratore generale Ferruccio Capalbo, sotto il coordinamento del procuratore regionale Michele Oricchio, e delegata alla Guardia di Finanza di Aversa. Nello specifico, questo quanto statuito dalla sentenza: per gli ex sindaci Domenico Ciaramella (2002-2012) 216mila euro e Domenico (Enrico) De Cristofaro (2016-2019) 150mila euro. Gli ex assessori al Patrimonio Romilda Balivo (2010-2012) per 62mila euro e Nicla Virgilio (2012-2014) per 120mila euro. I dirigenti dell’Ufficio Patrimonio Alessandro Diana (2012-2015) per 154mila euro e Stefano Guarino, dirigente ad interim del Patrimonio (2015-2017 e dal 2017 a oggi) per 108mila euro. «Dagli accertamenti effettuati – scriveva il pm – è emerso comprovato che per un lunghissimo arco temporale non sono stati riscossi i canoni dovuti per numerosi cespiti di proprietà del Comune». – continua sotto –

«Dal momento della costruzione del fabbricato – aveva affermato l’ex sindaco Ciaramella, dopo aver evidenziato che la vicenda, ovviamente, non ha alcun risvolto penale – gli inquilini non hanno mai pagato per cui tutti i sindaci che ci hanno preceduto se la sono cavata con la prescrizione (Golia, Ferrara, Bisceglia e tutti gli altri che non ricordo). Sagliocco, invece, è stato escluso per ovvi motivi. Cosa voglio dire con questo? Che, nonostante gli interventi delle varie amministrazioni, non è stato facile far pagare i canoni agli occupanti degli appartamenti. Ma, poi, mi chiedo: i sindaci o i dirigenti sono addetti a queste operazioni? Qualche sindaco diede incarico a qualche legale pagando molte decine di migliaia di euro di parcelle e alla fine nessuno pagò. Come al solito è facile buttare la croce sugli amministratori. Io spero, anche questa volta, come già avvenuto per gli standard comunali, di venirne fuori. È la vita dei sindaci».

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