Whirlpool, a Napoli operai occupano aeroporto. Azienda: “Cessazione stabilimento definitiva”

di Redazione

Napoli – I lavoratori della Whirlpool hanno liberato l’area di accesso alle partenze dell’aeroporto di Capodichino dopo una protesta durata meno di mezz’ora. Poi si sono spostati nel piazzale dello scalo continuando a gridare i loro slogan e ad esporre striscioni e bandiere contro la multinazionale che ieri ha annunciato il via alle procedure di licenziamento collettivo per i 320 dipendenti della sede di via Argine. “Non ci arrendiamo – fanno sapere i lavoratori – e adesso andiamo avanti sino in alla fine, perché non è possibile che sia stato deciso di mandarci in strada. Dopo le nostre battaglie le nostre manifestazioni non intendiamo fare un passo indietro. Anche oggi faremo sapere alla multinazionale che non è possibile rinunciare a questo stabilimento che rappresenta l’eccellenza della Whirlpool”. – continua sotto – 

Whirlpool: “Cessazione attività a Napoli è definitiva” – “Il progetto di cessazione di attività dello stabilimento di Napoli è da intendersi finale e definitivo”. È quanto si legge nella lettera firmata da Luigi La Morgia, amministratore delegato di Whirlpool Italia, recapitata questa mattina ai sindacati Fiom, Uilm e Fim della Campania, all’ufficio di gabinetto del presidente della Regione Campania e, per conoscenza, alle segreterie dei sindacati nazionali, e ai ministero del Lavoro e dello Sviluppo economico per annunciare la volontà di procedere al licenziamento collettivo di tutti i dipendenti attualmente occupati nello stabilimento di Napoli. Non esiste, allo stato, la possibilità di “adottare misure alternative per minimizzare l’impatto sul personale”. In particolare, non c’è l’intenzione di “richiedere ulteriori ammortizzatori sociali ordinari e straordinari” e ad oggi “non si è manifestata alcuna concreta possibilità di reindustrializzazione del sito”. Non c’è alcuna possibilità di “riassorbire il personale in esubero in altre sedi della società” né è possibile “utilizzare altri misure di lavoro flessibile alternative”. Ciononostante la società si dice “disponibile a valutare insieme alle organizzazioni sindacali e ai ministeri competenti” le “misure sociali che possono essere discusse per ridurre le conseguenze negative per la forza lavoro interessata”. Whirlpool si dice disponibile a “valutare misure ragionevoli – si legge – per favorire la ricollocazione dei dipendenti in esubero”. – continua sotto – 

“Situazione non più sostenibile” – “La società comunica la propria intenzione di procedere al licenziamento collettivo di tutti i dipendenti attualmente occupati nello stabilimento di Napoli”. Si tratta di 327 lavoratori, 57 donne e 270 uomini, impiegati nella fabbrica di via Argine. È quanto si legge nella lettera firmata da Luigi La Morgia, amministratore delegato di Whirlpool Italia, recapitata questa mattina ai sindacati Fiom, Uilm e Fim della Campania, all’ufficio di gabinetto del presidente della Regione Campania e, per conoscenza, alle segreterie dei sindacati nazionali, e ai ministero del Lavoro e dello Sviluppo economico. Nella lettera vengono elencati i motivi che giustificano la situazione di esubero. In particolare, è stato il “drastico calo della domanda di lavatrici di alta gamma ‘Premium’ a livello internazionale” a determinare una “situazione non più sostenibile – si legge – dal punto di vista economico-finanziario per l’azienda”. È una condizione “non prevista né prevedibile – scrive La Morgia – al momento della sottoscrizione del piano industriale del 25 ottobre 2018”. “Nonostante gli ingenti investimenti realizzati negli ultimi dieci anni per circa 100 milioni di euro e le nuove strategie commerciali messe in atto – prosegue – dal 2009 al 2020 i volumi di produzione del sito si sono ridotti da circa 700mila a meno di 200mila pezzi annui con un calo delle vendite nel primo semestre del 2019 pari al 36% a livello di export internazionale e del 19% nella sola area Ema. Nel 2020 si è assistito al protrarsi del calo dei volumi e nella sola regione Emea si è registrata una ulteriore riduzione delle vendite pari al 15%”. Il sito produttivo di Napoli “risulta economicamente sostenibile solo a fronte di produzioni annue superiori alle 660mila unità annue”. Benché siano state avanzate delle soluzioni per far fronte alla situazione di mercato sopravvenuta “nessuna di queste opzioni – spiega La Morgia – è stata né può essere ritenuta adeguata a rendere stabile l’impianto di Napoli nel medio e lungo periodo”. L’unica soluzione accettabile per Whirlpool era quella di cedere lo stabilimento a un altro operatore industriale, ma questa ipotesi “non è stata presa in considerazione dalle organizzazioni sindacali”. – continua sotto – 

Dipendenti Napoli non in altri siti italiani – I dipendenti dello stabilimento di Napoli “non possiedono le competenze tecniche necessarie all’esecuzione delle lavorazioni in essere negli altri stabilimenti italiani senza l’attuazione di interventi formatici, organizzativi, logistici e talmente costosi e complessi da compromettere l’efficiente svolgimento dell’attività aziendale, finendo per generare una situazione di squilibrio strutturale”. È quanto si legge nella lettera firmata da Luigi La Morgia, amministratore delegato di Whirlpool Italia, recapitata questa mattina ai sindacati Fiom, Uilm e Fim della Campania, all’ufficio di gabinetto del presidente della Regione Campania e, per conoscenza, alle segreterie dei sindacati nazionali, e ai ministero del Lavoro e dello Sviluppo economico per annunciare la volontà di procedere al licenziamento collettivo di tutti i dipendenti attualmente occupati nello stabilimento di Napoli. Anche Carinaro (Caserta) “svolge attività del tutto diverse rispetto alla produzione di lavatrici di alta gamma”. IN ALTO IL VIDEO

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