Milano, sequestrata rete Vpn utilizzata per attacchi ransomware

di Redazione

Sotto la direzione della Procura della Repubblica di Milano, la Polizia Postale, nel corso di un’operazione di rilievo internazionale, ha sequestrato un’infrastruttura di rete Vpn in grado di anonimizzare e cifrare le tracce informatiche usata da gruppi criminali che colpivano le loro vittime attraverso i ransomware, un tipo di malware che impedisce all’utente di accedere ai propri file e dispositivi, per poi richiedere un pagamento anonimo online, a titolo di “riscatto”, per riottenere l’accesso. L’operazione, condotta dalla Polizia Postale di Milano, che ha coinvolto forze dell’ordine e autorità giudiziarie in Europa, Stati Uniti e Canada, è stata coordinata dall’Europol, Eurojust e dalla procura nazionale olandese. – continua sotto – 

La Polizia Postale ha chiuso uno dei nodi dell’infrastruttura della rete che forniva un rifugio sicuro ai criminali informatici da cui attaccare le vittime. In varie parti del mondo sono stati sequestrati i server dove DoubleVpn ospitava contenuti, mentre i relativi domini web sono stati sostituiti da una splash page con i loghi delle forze dell’ordine partecipanti. Tale sequestro coordinato è stato effettuato nel quadro della piattaforma europea multidisciplinare contro le minacce criminali (Empact). DoubleVpn era ampiamente pubblicizzato sui forum underground di criminalità informatica, sia russi che anglofoni, come mezzo per consentire a operatori di ransomware e truffatori di phishing di mascherare la propria ubicazione e identità. Il servizio si vantava di fornire un alto livello di anonimato offrendo connessioni Vpn singole, doppie, triple e persino quadruple ai suoi clienti. DoubleVpn è stato utilizzato per compromettere reti in tutto il mondo e la sua connessione Vpn più economica costava solo 22 euro (25 dollari). – continua sotto – 

La cooperazione internazionale è stata fondamentale per il successo di questa indagine, poiché le infrastrutture critiche erano sparse in tutto il mondo. “Questa indagine penale – ha detto il procuratore olandese Wieteke Koorn – riguarda i criminali che pensano di poter rimanere anonimi, agevolando le operazioni di criminalità informatica su larga scala. Con la nostra iniziativa, compreso il potere investigativo speciale sulle intrusioni digitali, vogliamo rendere molto chiaro che non ci possono essere rifugi sicuri per questo tipo di criminali. I loro atti delinquenziali danneggiano la società digitalizzata ed erodono la fiducia dei cittadini e delle aziende nelle tecnologie digitali, quindi il loro comportamento deve essere fermato”. “Le forze dell’ordine – ha commentato il capo dell’EC3 di Europol, Edvardas Šileris – sono più efficaci quando lavorano insieme e il comunicato di oggi manda un messaggio forte ai criminali che usano questi servizi: l’età dell’oro delle Vpn criminali è finita. Insieme ai nostri partner internazionali, siamo impegnati a far arrivare questo messaggio forte e chiaro”. IN ALTO IL VIDEO

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