81enne di Parete morta all’Ospedale del Mare per shock anafilattico: a giudizio due sanitari

di Redazione

Al Tribunale di Napoli, dinanzi alla Prima Sezione Penale, presieduta da Valeria Bove, è iniziato il processo a carico di un medico, P.S., e di un sanitario, A.D.R., il primo napoletano, la seconda di Santa Maria Capua Vetere (Caserta), difesi rispettivamente dall’avvocato Enrico Ferraro di Napoli e dagli avvocati Raffaele e Gaetano Crisileo di Santa Maria Capua Vetere. – continua sotto – 

I due imputati rispondono di omicidio colposo per aver concorso a determinare la morte di Antonia Maiellaro, 81 anni, di Parete (Caserta), i cui familiari si sono costituiti parte civile con gli avvocati Vincenzo Di Vaio, Vincenzo D’Amore e Antonio Principato, chiamando in causa come responsabili civili le rispettive assicurazioni professionali dei due medici. – continua sotto – 

I fatti risalgono a circa due anni fa, all’estate 2019, quando la donna si ricoverò all’Ospedale del Mare di Napoli per essere sottoposta ad un delicato intervento chirurgico alla vescica nel reparto urologia. Durante il ricovero avvenne che le fu somministrata in via intramuscolo una fiala di un antibiotico denominato “Rocefin” dalla dottoressa A.D.R., prescritta dal dottor P.S., nonostante la paziente, pare, ne fosse allergica come era emerso nei giorni precedenti di ricovero sempre nello stesso nosocomio. – continua sotto – 

A seguito della somministrazione la donna ebbe un serio shock anafilattico e fu trasferita nel reparto rianimazione e di lì a qualche giorno, in coma, all’Istituto Falde di Santa Maria Capua Vetere. Dopo qualche mese il decesso, a seguito del quale i figli di Antonia sporsero denunzia alla Procura della Repubblica di Napoli, il cui fascicolo venne affidata al pubblico ministero Mario Canale che avviò un’accurata indagine per verificare se si fosse trattato o meno di un caso di malasanità, disponendo dapprima l’esame autoptico e poi sentendo numerosi consulenti e testi, in pratica quasi tutto il personale del reparto urologia dell’Ospedale del Mare. Al termine delle indagini il pubblico ministero formulò il capo d’imputazione in omicidio colposo, ai sensi della vigente legge Gelli Bianco, rispetto al quale i due sanitari si dovranno difendere con testi e consulenti tecnici.

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