Ginevra, vertice Usa-Russia. Biden: “Meglio vedersi di persona”. Putin: “Molte questioni accumulate”

di Redazione

A Ginevra, nella cornice di Villa La Grange, primo summit tra Joe Biden e Vladimir Putin, che dovrebbe durare 4-5 ore, prima delle due conferenze stampa separate. Si parte con un incontro tra i due leader, accompagnati dai rispettivi ministri degli Esteri. “Ci sono molte questioni che si sono accumulate, spero che il nostro incontro oggi sia produttivo”, ha detto Putin. “Sempre meglio incontrarsi faccia a faccia”, ha risposto Biden. – continua sotto – 

Il vertice si svolge in una Ginevra blindata, con centinaia di poliziotti e soldati che hanno isolato molte strade della città. Bloccati i passanti che speravano di vedere il convoglio di Putin, alte grate di metallo sono state piazzate tutt’intorno al centro della città, presidiata da agenti armati con giubbotti antiproiettile ogni pochi metri. Gli elicotteri si sono alzati nel cielo e le motovedette della polizia sono state dispiegate lungo il lago. – continua sotto – 

I due leader arrivano all’incontro nella consapevolezza che le relazioni tra i due Paesi sono ai minimi dai tempi della Guerra Fredda. “Ci sono molte questioni che si sono accumulate nelle relazioni tra Russia e Usa che richiedono una discussione al più alto livello”, ha sottolineato il leader moscovita. Washington rinfaccia a Mosca i cyber-attacchi contro istituzioni e aziende Usa, le interferenze nelle ultime due elezioni presidenziali americane, violazioni dei diritti umani e l’aggressione contro l’Ucraina. In agenda anche la stabilità strategica, il clima, il mondo post-pandemia, oltre a tutte le crisi regionali, dall’Ucraina alla Siria, passando per Libia, Afghanistan e nucleare iraniano. – continua sotto – 

Verrà sicuramente affrontato il ‘caso Navalny’ e quello dei due ex marine statunitensi, trattenuti in Russia, Paul Whelan e Trevor Reed. Il capo del Cremlino ha già negato tutte le accuse sollevate nei suoi confronti, compresa quella di essere il responsabile del tentato avvelenamento dell’oppositore Alexsei Navalny; Mosca sta semplicemente sfidando l’egemonia Usa nell’ottica di un mondo “multipolare”, è la tesi.

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