Aversa, Lettieri: “Casa Cimarosa, il politichese offusca la memoria di Villano”

di Redazione

Aversa (Caserta) – Sulla gestione di Casa Cimarosa il giornalista Giuseppe Lettieri, già direttore artistico del “Jommelli-Cimarosa Festival” e promotore, negli anni, di numerosi eventi musicali e culturali ad Aversa, non ci sta davanti alle parole usate dal vicesindaco Marco Villano. Secondo il numero due dell’amministrazione Golia, fresco di nomina dopo il recente mini rimpasto di giunta, la dimora di Domenico Cimarosa attualmente è vuota e inutilizzata perché “chi in passato si è occupato di inaugurarla non ha fatto nulla per renderla polo attrattivo cittadino”. Da qui la replica di Lettieri, con tanto di carrellata di immagini fotografiche (sfoglia la galleria in alto) a testimonianza dei tanti appuntamenti ospitati negli anni passati in Casa Cimarosa, che riceviamo e pubblichiamo a seguire. – continua sotto – 

«Caro direttore, sul tuo seguitissimo sito di informazione è apparso un articolo, in cui il vice sindaco di fresca nomina Marco Villano, parla del viaggio a Roma presso il Ministero per i Beni e le Attività Culturali (Mibac). Siamo contenti che questo viaggio sia stato, a dire dell’esponente di giunta, fruttuoso, circa l’annunciato museo della legalità e altre questioni riguardanti la nostra amata città di Aversa, pur consapevoli che tra il dire e il fare, c’è sempre di mezzo il mare. Del resto da un paio di anni a questa parte la politica, sia locale che nazionale, si regge sui selfie e sugli annunci più che sulla concretezza dell’azione e quindi comprendo che il neonominato percorra la facile strada della propaganda. Ma fin qui nulla questio. Almeno fin quando Villano afferma parlando di Casa Cimarosa “Su questo ultimo tema i nostri interlocutori sono rimasti stupiti quando gli abbiamo raccontato che la dimora di Cimarosa allo stato attuale è completamente vuota ed inutilizzata. Chi per il passato si è occupato di inaugurarla non ha fatto nulla per renderla polo attrattivo cittadino”. – continua sotto – 

Chi per il passato si è infatti occupato di Casa Cimarosa (con trenta anni di impegni e di battaglie per quel restauro di un rudere dove venne persino ritrovato un cadavere negli anni Novanta) è stato sicuramente il sottoscritto, pur non rivestendo mai alcun incarico di giunta. La storia di Casa Cimarosa parte da lontano, dagli anni Ottanta, e il sottoscritto si è sempre interessato e battuto per questo recupero, tanto che ricorderà l’allora sindaco Golia Gennaro, padre dell’attuale, il mio impegno, grazie anche al compianto Vincenzo Nugnes, già sindaco di Aversa, presidente dalla Pro Loco (quando esisteva ad Aversa una vera Pro Loco) e dirigente Regione Campania, riguardo al primo finanziamento per la ristrutturazione di un sito di valore storico eccezionale, dove l’abbandono e il degrado regnavano sovrani, tanto che vi ci fu ritrovato anche un cadavere. Anni di abbandono che rischiavano di cancellare per sempre la memoria della casa natale di uno dei massimi compositori del Settecento. Ma l’intera vicenda, avendola vissuta in prima persona, sarebbe troppo lunga da raccontare, e quindi arrivando a tempi più vicini a noi, dobbiamo riconoscere che il miracolo fu fatto dall’Amministrazione De Cristofaro, precedente all’attuale. – continua sotto – 

La Casa fu inaugurata (ci sono i video anche di Pupia Tv a testimoniarlo) il 27 maggio del 2018, dopo una serie di concerti ed iniziative nei luoghi storici della città. Tuttavia, come fu ribadito anche in quel giorno di festa, la Casa per esser funzionale doveva esser completata con l’apertura su piazza Amedeo difronte al Teatro Cimarosa (intuizione geniale di quell’Amministrazione) e con lo scalone che doveva collegare all’antico “granillo” che nel frattempo era stato ampliato e trasformato in un piccolo auditorium sempre su intuizione di De Cristofaro. Ritardi burocratici fecero slittare di alcuni mesi il fine lavori, e se evitammo i tempi biblici fu soprattutto grazie all’assessore ai lavori pubblici di quella giunta, l’ingegnere Michele Ronza che, un giorno si e l’altro pure, sollecitava gli uffici preposti anche con la sua presenza a Caserta! Così, dopo una novantina di giorni (a settembre), arrivarono i permessi e furono fatti gli ultimi, ma fondamentali, lavori dalla ditta che in poco tempo aveva portato avanti il restauro. Ed il 17 dicembre 2018 (data speciale per Cimarosa che sicuramente Villano conoscerà) pur non essendoci risorse nelle casse comunali a disposizioni dell’allora assessore Alfonso Oliva, che era sempre presente in città e non in altri lidi o mete esotiche, si ricominciò. Perché a parte i soldi occorrono le idee, le competenze, la voglia di fare e l’amore per la città per esser buoni amministratori. – continua sotto – 

E così si diede il via al Cimarosa Open House. Sette giorni dalle 17.00 alle 23.00 in cui si tenevano concerti, convegni, proiezioni, con nomi importanti della musica classica come i pianisti Dario Candela, primo italiano ad incidere l’integrale delle sonate cimarosiane e direttore artistico di Piano City, il giovane pianista giapponese, Takahiko Sakamaki vincitore di diversi concorsi pianistici internazionali di grande prestigio in tutto il mondo, o il giovane Luigi Merone, enfant prodige del nostro territorio. Ed ancora Eduardo Amirante, violinista aversano molto apprezzato con il suo Ensemble, e tanti altri sia del territorio che di fuori. Ma non solo. Ci fu Marta Columbro, vicedirettore del San Pietro a Majella e musicologa di fama, Marco Lombardi, docente universitario e critico cinematografico spesso ospite dei salotti di Rai Uno, e persino Federico Salvatore, noto cantante e attore partenopeo, con la sua versione della Serenata e Pullecenella del nostro caro Cimarosa. Tutto documentato e documentabile. Carta canta! Che bell’atmosfera si respirava, tanti adulti e ragazzi entravano ed uscivano, alternandosi nei tantissimi appuntamenti, a casa Cimarosa. – continua sotto – 

Non solo. Nei mesi a seguire Casa Cimarosa restò sempre aperta non solo per le visite delle scolaresche (alcune provenienti anche da fuori Italia), ma anche per tanti altri eventi. Abbiamo ospitato persino un’orchestra giovanile con la pianista Ilary Barnes per un concerto per piano e orchestra diretta da Christian Deliso, condirettore dell’orchestra in quel di San Pietroburgo, che in tempi recentissimi ha anche diretto l’orchestra al Teatro La Fenice di Venezia per gli Oscar della Lirica. E ancora il tenore Josè Concepecion, il maestro Davide Dellisanti, direttore artistico del Taormina Opera Stars e grandissimo pianista accompagnatore di grandi celebrità persino nella musica leggera come il Volo.   In quella casa c’era un bellissimo pianoforte, sul quale hanno suonato alcuni pianisti tra i più celebrati sullo scenario nazionale e internazionale. A cominciare da Francesco Libetta, tra i più virtuosi al mondo. Oppure Genny Basso che nei prossimi giorni sarà il pianista che riaprirà il sipario dei teatri napoletani con il suo concerto al Teatro Diana. E ancora il talento di Pier Carmine Garzillo, giovanissimo, ma già entrato di prepotenza nello scenario pianistico internazionale. – continua sotto – 

Ovviamente spazio anche ai talenti locali della musica, per i quali non c’è stato tempo di chiamare tutti visto il poco tempo che abbiamo avuto a disposizione. Da Fabio Di Lella ad Eduardo Amirante, da Andrea Carnevale a Piero Viti e Luigi Marzano, da Giuseppe Rigliaco a Francesco Virgilio e Nicola Abate, da giovani cantanti a strumentisti. Un elenco lunghissimo. Da dicembre 2018 a giugno 2019 sono passati più di un centinaio di musicisti in casa Cimarosa. E non solo. Spazio anche ad altri momenti di studio con il Conservatorio San Pietro a Majella, con docenti universitari provenienti da prestigiose università italiane, convegni, presentazioni di atti di studio sugli illustri musicisti aversani e mostre sul Settecento musicale napoletano e sulle nostre glorie musicali. Si è parlato di Cimarosa, di Jommelli, di Andreozzi, e c’è stato anche una due giorni con i concerti degli alunni del Liceo Classico Musicale Cirillo di Aversa, e ancora tanto altro come il suggestivo incontro tra musica e parole con la nota attrice Daniela Poggi. In poco più di sei mesi circa diecimila presenza ha avuto quella Casa, e lei mi dice che non c’era niente. Sapesse che ricordo molte persone, dal procuratore generale della Repubblica dott. Greco all’allora presidente del Tribunale Napoli Nord, dottoressa Garzo. – continua sotto – 

E abbiamo visto persino in un paio di occasioni l’oggi sindaco Alfonso Golia. Ma soprattutto tanta gente comune. Ragazzi, alcuni giovanissimi, e non solo di Aversa. Persone un po’ da tutta la regione. E lei sostiene che era un contenitore vuoto? La cosa più fastidiosa della sua dichiarazione caro Villano, però resta quella di affermare che mancava un progetto! Eppure lei è giovane e dovrebbe conservare buona memoria. O non ricorda, o il politichese le offusca la memoria? Lei era componente, durante l’amministrazione De Cristofaro, della commissione Cultura, quando il sottoscritto fu invitato dall’allora presidente Isidoro Orabona, insieme ad altri benemeriti cittadini aversani, ad esporre delle idee ed eventuali progetti circa Casa Cimarosa. Cosa che feci regolarmente protocollando il tutto. E quei progetti, eravamo a Gennaio 2019, sarebbero andati avanti, se Lei, insieme ad altri, di notte, dopo appena un mesetto, non avesse decretato, andando di nascosto da un notaio, la fine di quell’Amministrazione. Nonostante ciò, riuscii a salvare il salvabile e Casa Cimarosa rimase aperta, sino al 27 giugno 2019, con tanti eventi, con un bellissimo pianoforte a coda, la cui attuale Amministrazione, non trattenne e perse, sempre per mancanza di idee oltre che di risorse. Dopo quella data, nel frattempo, Golia era diventato sindaco, e io fui invitato gentilmente a lasciare il tutto, sempre per la logica negativa di una politica miope, che quando arriva deve buttare tutto all’ortiche, sia il buono che il brutto. – continua sotto – 

Insomma, si butta il bambino insieme all’acqua sporca, come è nostro comune modo di dire.  Il progetto c’era e c’è. Ovviamente da quella data in poi (molti mesi prima della pandemia) a parte un improbabile convegno sull’alimentazione (ed anche su quello mi pronunciai direttamente con il sindaco, mettendo sempre per iscritto) e una mostra che di certo non aveva attinenza diretta con la musica né con Aversa, la casa è stata abbandonata ad ammuffire, come apparso anche su un quotidiano nazionale alcuni mesi fa. O anche per questo vorrebbe dare la colpa all’Amministrazione precedente? Quindi Casa Cimarosa, anche se per pochi mesi ha funzionato, e come! Se non ricordo male solo lei non abbiamo visto in tutto quel periodo venire a Casa Cimarosa! Forse per questo è ignorante, sull’argomento s’ intende! Quindi quando incontrerà qualcuno lì al ministero, che sia l’usciere o il Ministro in persona, parli dei due anni di Amministrazione che la vedono protagonista in maggioranza. – continua sotto – 

Parli della muffa e della sporcizia attuale, di tutto ciò che vuole, ma non certo del lavoro fatto da altri che hanno dato l’anima per quella Casa. Per il resto affido alle foto quello che era casa Cimarosa in quel periodo (ma ci sono anche tanti video pure su Pupia) perché le immagini valgono più di mille parole. Il progetto c’era, lei, Villano, ne era in gran parte a conoscenza, e se non è andato avanti, non è certo colpa del sottoscritto, né di chi amministrava all’epoca, ma di chi di notte scelse la strada del notaio per far cadere quella amministrazione comunale».

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