Carinaro, l’opposizione: “Chi comanda davvero al Comune?”

di Redazione

Carinaro (Caserta) – “Perché regna il silenzio sulla questione degli incarichi tecnici?”. “A cosa si riferisce la dimissionaria assessora Rachele Barbato quando dice che non poteva più operare in autonomia?”. “Chi comanda davvero al Comune di Carinaro?”. Sono alcuni degli interrogativi posti dal gruppo consiliare di opposizione del Partito Democratico, guidato da Annamaria Dell’Aprovitola.

«In merito al fattaccio del tecnico, prescelto alla guida dell’Ufficio urbanistica del Comune di Carinaro e mai entrato in servizio, perché arrestato prima che firmasse il contratto di con l’Ente, lo scorso sabato 23 gennaio, con un nostro documento, ponevamo una serie di domande al sindaco, sperando nell’interesse, più che nostro, della cittadinanza, che questi volesse fornire delle spiegazioni al paese. Anche se ci dicevamo certi che ciò non sarebbe accaduto», esordisce l’opposizione.

«All’indomani della pubblicazione del nostro documento – continuano dal gruppo Dem – arrivava la notizia delle dimissioni dell’assessora alla Pubblica Istruzione, Rachele Barbato, la quale motivava la propria scelta ritenendo che non esistessero più le condizioni per poter esercitare serenamente e in autonomia le funzioni ad essa delegate e che le difficoltà, che riscontrava, apparivano insuperabili, in quanto erano venuti a mancare il rapporto di fiducia e di comunicazione diretta, indispensabili per poter esercitare un confronto costruttivo anche e soprattutto nel momento in cui si presentavano diversità di vedute e posizioni. Dunque, dimissioni che, appare evidente, nascevano da motivazioni politiche e che pongono in risalto che, all’interno dell’Amministrazione, esistono posizioni differenti. Alla professoressa Barbato – a cui va riconosciuto il merito di aver instaurato con noi, del gruppo di opposizione, un rapporto civile e democratico, alieno da quegli scontri che hanno caratterizzato il confronto con la restante parte dell’Amministrazione e della maggioranza consiliare – va la nostra incondizionata stima e solidarietà, consapevoli del travaglio morale e politico, da Lei vissuto, per addivenire ad una scelta così sofferta dopo appena un anno e mezzo di mandato».

«Ad oggi, – incalzano dall’opposizione – il sindaco non ha ritenuto opportuno fornire spiegazioni in ordine agli interrogativi da noi posti col documento del 23 gennaio scorso e non ha ritenuto di chiarire la propria posizione e quella della maggioranza, in merito alle gravi motivazioni che hanno condotto alle dimissioni dell’assessora Barbato. Ma non basta! Il consigliere Stefano Masi (anch’esso fuoriuscito, polemicamente, da questa maggioranza) ha messo in risalto, in ordine alla questione del biodigestore – che dovrebbe essere realizzato nel territorio del limitrofo Comune di Gricignano, questione sulla quale questo gruppo di opposizione non ha evitato di far sentire la propria voce, lamentando l’approssimazione con la quale l’amministrazione stava affrontando la vicenda e poneva in risalto – il fatto che il tecnico designato dall’amministrazione comunale carinarese, per coadiuvarla sul delicato tema dell’impianto di biometano, era stato un collaboratore del tecnico beneventano quando questi era in organico al Comune di Bagnoli Irpino».

«Alla luce di quanto, oramai, sta emergendo non si può rimanere in silenzio. Il Comune dovrebbe essere una casa di vetro! Pertanto, il sindaco intenda o meno rispondere, noi continuiamo ad insistere affinché la cittadinanza sia adeguatamente informata», sostengono dall’opposizione, sottolineando che «è necessario sapere chi comanda realmente al Comune di Carinaro? Non a caso utilizziamo il verbo “comandare”, piuttosto che amministrare. Comanda il sindaco, gli assessori? Sinceramente non lo crediamo! Dunque, ribadiamo, chi comanda? A quali frequentazioni dobbiamo la nomina di questi tecnici al Comune di Carinaro? Tecnici che non solo non sono carinaresi, ma non vivono né esercitano nell’Agro Aversano e che, per lo meno in un caso, risultano evidentemente coinvolti in vicissitudini giudiziarie? E pensare che Carinaro doveva essere dei carinaresi! A cosa si riferiva l’ex assessora Barbato quando affermava non esistono più le condizioni per poter esercitare in autonomia le proprie funzioni? E a chi o a cosa sarebbe dovuta questa compressione della sua autonomia? E’ necessario fare urgentemente chiarezza! I carinaresi rimangono in attesa di “un sussulto di dignità”».

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