Campania, De Luca: “Forte ripresa contagi causata da scuola e movida”

di Redazione

“Stiamo assistendo ad una ripresa forte dei contagi, da una settimana viaggiamo con un tasso di positivi estremamente pesante, sui 1500 nuovi positivi con un tasso del 10% di contagio”. Così il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, in diretta Facebook. “Dopo settimane di zona gialla, siccome nessuno ha messo in atto controlli indispensabili, stiamo registrando una ripresa grave di contagi”, ha aggiunto De Luca, individuando i due principali canali: movida e scuola. – continua sotto – 

“Governo prenda decisioni adeguate” – “Dobbiamo dire con chiarezza al Governo che è arrivato il momento di prendere decisioni nazionali adeguate al contagio”, ha detto De Luca. Non mi ha mai convinto la scelta di andare avanti con le mezze misure”. Sottolineando che la “ripresa del contagio è grave” ricorda che i canali di trasmissione del virus “sono essenzialmente due: la movida e gli assembramenti con migliaia di ragazzi per strada senza mascherine e la riaperture delle scuole”. – continua sotto – 

“Azzolina peggior ministro dell’istruzione di sempre” – “Ci sono state pressioni da parte del ministro dell’Istruzione, che considero il peggiore che abbia avuto l’Italia da Francesco de Sancits in poi. Pressioni in continuazione sui dirigenti e il mondo della scuola per far aprire sempre, comunque e a prescindere dall’epidemia”. – continua sotto – 

2280 casi in 10 giorni – “Dal 25 gennaio al 4 febbraio, in dieci giorni di apertura scolastica, abbiamo registrato complessivamente 2.280 nuovi positivi nel mondo della scuola. Nella fascia 0-5 anni 573 positivi, da 6 a 10 anni 617 casi, nella fascia 11-13 anni 351 positivi, in quella 14-19 anni 739 casi positivi”. “Sono dati – ha detto – rispetto ai quali siamo obbligati a ragionare e prendere decisioni. Fra quale ora si riunisce l’unità di crisi e valuterà i dati epidemiologici. Sulla base dell’orientamento dell’unità di crisi, penderemo delle decisioni, ma è evidentemente che questa situazione non la possiamo reggere”. – continua sotto – 

“Ospedale Cotugno scelto per sperimentazione Reithera” – “L’ospedale Cotugno è stato scelto per la sperimentazione del vaccino italiano Reithera e da marzo comincerà l’arruolamento dei volontari. È un riconoscimento importante per questo ospedale che è una eccellenza dell’Italia, non della Campania”. – continua sotto – 

“Vaccino, per farlo a 4,6 milioni di campani arriviamo al 2023” – “In Campania dovremo vaccinare 4,6 milioni di persone. Se andiamo con questo ritmo, cioè fare 180mila vaccinati al mese, in dieci mesi vaccineremo 1,8 milioni di persone. Quindi, sulla base dell’attuale distribuzione, in Campania impiegheremo tutto il 2021, tutto il 2022 e una parte del 2023 per vaccinare 4,6 milioni di persone. E non stiamo nemmeno parlando dell’effetto variante”. Il governatore ha spiegato che richiederà al governo “le 50mila dosi in meno ricevute dalla Campania nella prima fase e i vaccini che riceveremo in mano nella fase due perché qui vivono meno ultraottantenni che altrove. Dobbiamo recuperare quei vaccini perché alla fine – ha detto – il criterio da rispettare è di un vaccino per ogni cittadino italiano”. – continua sotto – 

“Governo, aria nuova dopo 10 anni di demagogia e supponenza” – “La chiamata di Draghi è stato un colpo d’ala da parte di Mattarella, una personalità di grande rilievo e prestigio internazionale. Abbiamo respirato aria nuova da quando ha cominciato a parlare: grande semplicità e sobrietà dopo un decennio di demagogia fatta di supponenza e incompetenza, un decennio nel quale non siamo stati capaci di approvare uno straccio di riforma istituzionale che strappasse l’Italia dalla palude della politica politicante che abbiamo conosciuto in queste settimane”. – continua sotto – 

“Discorso Conte, ma aspettavamo Casalino con grembiulino” – “Si è conclusa la stagione del governo Conte due. In questi anni abbiamo conosciuto cose bizzarre, cose che noi umani neanche avremmo mai immaginato di poter vedere. L’ultima di queste meraviglie l’abbiamo vista quando è stato portato un tavolino davanti a palazzo Chigi, un tavolino spoglio, mi sembrava che avesse anche la vernice un po’ scrostata. Volevano far vedere che almeno un banco buono c’era in Italia…”. “Con il passare dei minuti – continua De Luca – abbiamo pensato che volessero accendere un barbecue, fare una bella grigliata a piazza Colonna. Abbiamo atteso invano l’arrivo di Rocco Casalino con il grembiulino e le verdure. Ma non è arrivato, alla fine è arrivato Conte e ha fatto un discorso breve, ma ricco, sintetico e significativo, con il quale si è auto attribuito la funzione di Mitterand italiano, cioè di federatore delle forze progressiste. È un compito arduo ovviamente”. “Nel suo breve discorso – aggiunge il governatore – ha detto ‘Io ci sono e ci sarò’. Ci ha minacciato chiaramente, avrebbe detto Peppino a Totò. Bene, se riuscirà ad essere federatore del mondo progressista avrà fatto un lavoro importante per la solidità della democrazia italiana. Gli anni futuri ci diranno se questo obiettivo è un cavallo per la sua coscia, come diceva Montanelli”. – continua sotto – 

“Draghi come cristo, uomo votato al martirio” – “Tanta solidarietà per Mario Draghi, un uomo saggio e mite che mi è apparso un po’ come un Cristo quando ha cominciato a fare i colloqui con i cespugli e lui era seduto lì a quel tavolo. Tanta solidarietà per un uomo votato al martirio che dovrà fare i conti con problemi drammatici”. – continua sotto – 

“Pd non ha identità definita, ora faccia conti con realtà” – “La nomina di Draghi costringe tutte le forze politiche a fare i conti con le proprie contraddizioni. Per il Pd c’è da fare i conti con la realtà. È un partito con una identità non definita, non chiara, non percepita. Ripeto da qualche anno che se domandiamo a un cittadino quali sono le proposte del Pd quel cittadino non avrà risposte”. “I 5 stelle – ha osservato De Luca – nel giro di due o tre anni hanno assunto posizioni che sono l’esatto contrario di quello che hanno raccontato per dieci anni: escludevano le alleanze, professavano la lotta alle correnti, si impegnavano a trasmettere tutto in streaming. Sono cambiate le posizioni su grandi opere, vaccini, avvisi di garanzia. I ministri hanno usato i mezzi pubblici solo per le prime 24 ore, poi tutti con le macchine di servizio. Bene così se, come è stato detto da un dirigente 5 Stelle, ‘dobbiamo diventare maturi’. Ci auguriamo si consolidi un processo di maturazione e serietà, ma probabilmente si poteva arrivare alla maturità con un’adolescenza non così lunga, di dieci anni, nella vita normale dura meno”. “Se l’incarico a Draghi – ha aggiunto De Luca – serve a determinare una presa di consapevolezza in tutte le forze politiche, sarà un grande vantaggio per la democrazia. Direi di non suonare ancora le campane a festa, Draghi credo dovrà fare un percorso di guerra e già quando presenterà la lista dei ministri avrà un primo bombardamento”. IN ALTO IL VIDEO

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