- “L’ambiente e le regole: legacci o responsabilità?”: al via videolezioni del PolieCo
- Terreni agricoli trasformati in discariche: 14 arresti tra Salerno, Caserta e Napoli
- Attacco in Congo, morti l’ambasciatore italiano Luca Attanasio e un carabiniere
- Covid nel Casertano, stop nuovi positivi al 22 febbraio. Altri 3 deceduti
- Afragola, false fatture: sequestrati per 870mila euro a società edile
- Corruzione Asl Caserta, indagato anche il presidente del Consiglio Regionale Gennaro Oliviero
- Assenteismo, corruzione e appalti truccati nell’Asl Caserta: 12 arresti
- Capua, infiltrazioni della camorra in appalti pubblici: 4 arresti e sequestri per 15 milioni
- Camorra e appalti rifiuti: arrestato imprenditore di Casapesenna vicino al clan Zagaria
- Uomo uccide il figlio di due anni e poi si toglie la vita
Aversa – Piscina su terreno comunale, un round a Spezzaferri: CdS sospende sentenza Tar

Aversa (Caserta) – Round a favore del noto imprenditore aversano Giovanni Spezzaferri (nella foto) in merito ad una piscina a completamento della sua villa che secondo il Comune di Aversa sarebbe stata realizzata su un terreno di proprietà del Comune stesso. Il Consiglio di Stato ha, infatti, accolto la domanda di sospensione della sentenza di primo grado che aveva visto l’Ente vincitore. A proporre l’impugnativa per conto dell’ingegnere aversano è stato l’avvocato amministrativista Fabrizio Perla. – continua sotto –
Ora bisognerà attendere la discussione del merito. Il Tar, con sentenza del 7 agosto scorso, aveva ritenuto legittima l’acquisizione gratuita al patrimonio comunale delle opere abusivamente realizzate, consistenti nella costruzione di una piscina e di una recinzione sulla particella di proprietà privata e in parte del Comune. – continua sotto –
In pratica, i magistrati amministrativi accolsero la tesi secondo cui “un potere autoritativo con cui – anche a distanza di tempo dalla modifica della situazione di fatto – vi è il doveroso ripristino della disponibilità del bene in favore della collettività, poco importando se per trascuratezza o connivenza, o per mera mancata conoscenza delle circostanze di fatto, o per esigenze di approfondimento delle questioni, gli organi pro tempore non abbiano emanato gli atti di autotutela. Ora ai magistrati di Palazzo Spada l’ultima parola.
You must be logged in to post a comment Login