“Campania in zona gialla perchè ha chiuso scuole”: lo dice il sottosegretario Zampa

di Redazione

Rispetto al motivo per cui alcune Regioni, come la Campania, sono in “zona gialla”, il professor Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore di sanità, oggi spiegherà cosa ha indotto la cabina di regia a considerarla non a rischio rispetto alle anticipazioni che la davano in “zona arancione”, in cui sono finite Puglia e Sicilia. Su questo punto il sottosegretario alla Salute, Sandra Zampa, ospite di “Tagada” su La7, ha affermato che “la Campania aveva assunto alcune decisioni piuttosto forti nelle ultime settimane, quali la chiusura della scuola, con l’intento di frenare l’incidenza dei contagi; pertanto, qualora vi siano delle regole non rispettate dovrà stare al governatore e agli enti locali farle rispettare”.

“Rischio alto non determinato solo da elevato numero di casi” – Intervenuto ieri in audizione a Montecitorio dopo che le Regioni avevano chiesto chiarezza sui criteri epidemiologici previsti dal Dpcm per dividere il Paese in tre aree di rischio, Brusaferro aveva già specificato che un rischio alto non è determinato dalla sola presenza di un numero elevato di casi. “Un sistema che ha un numero significativo di nuovi casi ma che ha una capacità di risposta nei suoi servizi sanitari tale da non mettere a rischio gli altri bisogni di salute, finirà in un sistema moderato, viceversa un sistema che ha un numero anche limitato di contagi ma che ha criticità nel poter rispondere concretamente alla domanda di salute, compresa quella non Covid ovviamente, finirà nella categoria di rischio alto”, aveva spiegato Brusaferro, specificando che questi dati, comunque, “verranno censiti e monitorati settimanalmente e ci indirizza in maniera obiettiva del livello di rischio”.

Cabina Regia lavora dati regioni, ad oggi non aggiornati – “Non abbiamo dati aggiornati, ancora, perché’ la cabina di regia produce dati con cadenza settimanale, ci auguriamo di farlo nei prossimi giorni. Possiamo però affrontare l’analisi dell’epidemia e le sue fasi: dal contenimento della curva al periodo decrescente e al nuovo periodo di ricrescita, ovvero la fase che stiamo vivendo. Si tratta quindi di contenere la curva in crescita e riportarla ad un andamento di stabilità e poi di decrescita, con le misure di contenimento e il tracciamento dei contagi, per far sì che si ritorni alla cosiddetta fase 3. Ci sono strumenti che ci aiutano a mitigare il rischio, normati con provvedimento del ministero della Salute del 30 aprile scorso, con cui viene istituita la cabina di regia per l’analisi epidemiologica, e a cui partecipano anche alcuni rappresentanti delle Regioni, le quali forniscono dei dati assemblati in ‘dashboard’ che vengono poi valutati nella dimensione del rischio, su base settimanale”. Lo ha detto il professor Brusaferro nella conferenza sull’analisi dei dati del monitoraggio regionale della cabina di regia in corso al ministero della Salute.

Ultima elaborazione disponibile risale al 25 ottobre – “Tutto questo viene fatto con il contributo dell’istituto superiore di sanità, con il dottor Andrea Urbani, il professore Giovanni Rezza, e i tre rappresentanti della conferenza delle Regioni: Umbria, Lombardia e Campania. A partire dal 4 maggio questa indicazione settimanale è stata prodotta e condivisa a livello centrale e regionale, grazie alla quale abbiamo censito i valori dell’epidemia. Secondo queste elaborazioni, di cui l’ultima disponibile è del 25 ottobre, ci ha offerto uno scenario su cui sono state adottate alcune misure recenti. Il flusso di dati che si generano richiede dettagli delle persone che si infettano, in questi giorni sono 30mila, che devono essere lavorati dai dipartimenti di sanità regionali che, c’è chiaramente un tempo per lavorare questi dati e che portano un ritardo rispetto al lavoro da produrre, perché ci danno dove e quando le persone si sono infettate. Gli indicatori che vengono generati dall’elaborazione del flusso di dati sono di processo, di esito e nuovamente di processo, ovvero la capacità di resilienza del sistema regionale in cui si innestano quei dati”, ha aggiunto.

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