Piccole riparazioni all’auto: gli strumenti per il “fai da te” in garage

di Redazione

Con lo spettro di un nuovo lockdown, anticipato dai provvedimenti ogni giorno sempre più stringenti da parte del governo e delle singole regioni, le nostre auto sono destinate a restare per molto più tempo in garage, così come avvenuto durante la cosiddetta “prima ondata” di contagi della scorsa primavera. E molti di quelli che hanno dimestichezza col “fai da te”, già pensano di approfittarne per effettuare piccoli interventi di manutenzione alle vetture.

Considerando il prezzo sempre più alto dei ricambi di olio e filtri o delle parti meccaniche o di carrozzeria, c’è anche la possibilità di risparmiare un bel po’ di euro sulla manodopera.

Sono molte, infatti, le situazioni in cui si può prendere l’iniziativa, a patto che si lavori in condizioni di sicurezza e utilizzando la massima prudenza, altrimenti meglio ricorrere ad un professionista. Parliamo di sostituire uno pneumatico, pastiglie dei freni, batteria; riparare collegamenti elettrici; versare fluidi tecnici, smontare e sostituire parti deteriorate e non più funzionanti; correggere difetti della carrozzeria.

Nei vari cataloghi, disponibili anche on line, si trovano utensili per assemblaggio e montaggio che consentono, appunto, di montare e smontare più facilmente le varie parti in plastica, metallo o altri materiali. Tra gli attrezzi più utilizzati troviamo le “chiavi a cricchetto” che servono ad allentare e a stringere elementi di fissaggio. Normalmente, questi utensili sono fatti di acciaio cromo molibdeno o di acciaio cromo vanadio. Funzionano tramite, appunto, il cricchetto di cui sono dotate. Questo comprende una ruota dentata con un fermo che impedisce il movimento in una direzione. Così basta ruotare di poco la chiave, senza doverla togliere e reinserire mentre si lavora, avendo quindi la possibilità di lavorare su elementi di fissaggio con bulloni situati anche in spazi angusti in diverse parti dell’auto.

Ci sono diverse tipologie di chiavi a cricchetto:

  • a “fermo singolo”, che consente la rotazione in una sola direzione;
  • a “fermo doppio”, che consente anche la rotazione inversa.

Queste chiavi hanno un interruttore apposito che consente il movimento anche in direzione opposta. L’ingranaggio che effettua la rotazione può avere un numero variabile di denti. Più denti ci sono, più gli incrementi sono piccoli, con il risultato di un movimento dell’utensile più continuo.

Un ulteriore criterio per distinguere questi utensili è la dimensione della sede quadrata in cui si inseriscono adattatori diversi: 1/4, 3/8, 1/2, 3/4 o 1 pollice. Molti produttori offrono nei loro cataloghi utensili a cerniera, che possono essere utilizzati a diverse angolazioni. E per i più esigenti ci sono anche “chiavi dinamometriche”, dotate di un display che mostra la quantità di torsione applicata nello stringere l’elemento di fissaggio.

Riguardo all’uso, è da tenere presente che queste chiavi non vanno usate per allentare dadi e bulloni bloccati da corrosione o ruggine. Il meccanismo della chiave a cricchetto è composto da diverse piccole parti, che potrebbero rompersi se si applica troppa forza. Inoltre, è meglio non fare forza utilizzando leve. Bisogna utilizzare solo l’utensile adatto e non collocare tamponi tra l’elemento di fissaggio e la chiave. Una volta terminato il lavoro, è opportuno pulire l’utensile con un panno asciutto. Se il meccanismo di blocco è danneggiato o si notano altri difetti, non utilizzare la chiave.

Altri utensili che non possono mancare nel kit di manutenzione sono pinze, tenaglie, giramaschi, cacciaviti, punzoni, morsetti e chiavi varie, insieme a righelli e metri a nastro, senza dimenticare il martinetto a manovella o idraulico. Ci sono poi gli attrezzi da taglio, come frese pinze da taglio, punte per trapano o svasatore, seghetti, alesatori, lime e altri utensili per tagliare o forare vari materiali.

Per quanto riguarda la carrozzeria, vi sono utensili per restituire alla stessa una forma corretta in caso di ammaccatura o di altri difetti: martelli scorrevoli, diversi tipi di martelli battilamiera, leve a cucchiaio, ganci, leve. E strumenti abrasivi: diversi raschietti, mole, spazzole in metallo e fogli abrasivi usati molto spesso per togliere punti di corrosione o resti del primer o della vernice precedente. Per la lucidatura delle superfici, chi è in possesso di una smerigliatrice può dotare quest’ultima di dischi morbidi, ad esempio ricoperti di feltro.

Insomma, il successo di un intervento, pur piccolo che sia e senza particolari conoscenze tecniche, dipende sempre dall’attrezzatura. Ma attenzione: l’affidabilità degli strumenti può influire sul risultato del lavoro e sulla tua sicurezza.

Informazioni tratte da www.autoparti.it

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