Campania, i bambini autistici hanno diritto a insegnante sostegno a tempo pieno

di Redazione

Sentenza rivoluzionaria del Tar Campania. I bambini autistici hanno diritto all’insegnante di sostegno per tutte le ore di permanenza a scuola, indipendentemente dalla cattedra di 18 ore settimanali prevista dal Provveditorato per l’insegnante di sostegno. In sintesi nel caso in cui il piccolo autistico svolga orario prolungato, ad esempio tempo pieno e/o pomeridiano, è compito del Provveditorato assegnarli anche più di un insegnante di sostegno, affinché sia seguito per tutto l’orario scolastico.

“Una boccata di ossigeno per i genitori costretti, per evitare problemi, a dover prelevare i propri figli da scuola superate le 18 ore coperte dall’insegnante di sostegno, soprattutto in caso di sindrome dello spettro autistico grave”, è il commento di Angela Masia, referente del Gruppo Scuola Angsa (Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici) Campania. “Sono molto soddisfatta di questo ricorso – continua Masia – e ringrazio l’avvocato Luigi Adinolfi per il prezioso lavoro che ogni giorno svolge a supporto dei nostri bambini. Altresì, bisogna amaramente constatare il perdurare di una grave distorsione del sistema scolastico contro la quale Angsa Campania combatte da sempre in prima linea. Ogni singola scuola oggi ha un organico di sostegno inferiore ai reali fabbisogni degli alunni, chiaramente causa di procedimenti disciplinati da leggi che stabiliscono il contenimento della spesa pubblica”.

Peccato che tali provvedimenti siano in netto contrapposizione con la Corte Costituzionale che ha stabilito il principio che “ad un maggiore livello di disabilità deve corrispondere un maggior grado di assistenza, al fine di consentire al disabile di superare il suo svantaggio e di porlo in condizione di parità con gli altri” (sentenza numero 80 del 22 febbraio 2010).  “Angsa Campania – conclude la referente – non smetterà, pertanto, di lottare e chiedere a tutti i tavoli di discussione che si ponga fine, una volta per tutte, a questo malcostume italiano è che siano realizzati interventi individualizzati in relazione alle reali esigenze dei singoli alunni”.

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