Sant’Arpino, altri 5 positivi al Covid e un guarito. Dell’Aversana: “Occorre resilienza”

di Redazione

Sant’Arpino (Caserta) – Altri cinque positivi al Covid-19 a Sant’Arpino e un solo guarito fra i precedenti (29) casi in quarantena. Complessivamente, il comune atellano conta 33 positivi. I cinque di oggi sono in due distinti nuclei familiari. Tre sono contagi (moglie e figli) di un positivo e gli altri due sono moglie e marito. Stanno tutti bene. Nessuno di loro presenta sintomi gravi o si trova in ospedale. La persona guarita è uscita dalla quarantena e dimostra che tutto si può risolvere.

“La situazione è difficile dal punto di vista sanitario – commenta il sindaco Giuseppe Dell’Aversana – L’Asl è in affanno, tarda a fare tamponi, tarda a dare risposte, ma il numero di tamponi che stanno facendo è elevatissimo. Molti sono tamponi di controllo. Alcuni dei quali confermano la positività. Senza l’allarmismo esasperato e senza l’incoscienza dei negazionisti bisogna semplicemente capire che il virus “picchia forte” se gli porgi l’altra guancia. Occorre stare in guardia, dobbiamo convivere con il virus senza panico. Questa è la seconda ondata, il numero di contagi sta aumentando però a marzo e aprile venivano, ricoverati in terapia intensiva e spesso morivano. I contagiati di oggi, invece sono quasi tutti asintomatici, solo pochi vengono ricoverati in terapia intensiva. Ad aprile avevamo 1000 morti al giorno, oggi invece i decessi sono drasticamente diminuiti. Allora il lockdown era necessario e doveroso.

“In questa seconda ondata – continua il primo cittadino – la situazione è difficile ma non tragica. Se rispettiamo le regole anti Covid se manteniamo le distanze, se usiamo le mascherine, possiamo restare aperti in attesa del vaccino.
Io sono fra coloro che ritengono che bisogna restare aperti con scuole, uffici e negozi, bisogna convivere con il virus. Bisogna vivere sapendo che il Covid 19 come altre migliaia di virus e batteri è intorno a noi ed è pronto a colpirci.
Dobbiamo evitare comportamenti a rischio. L’Italia ed il sud in particolare non potrebbe sopravvivere ad un altro lockdown. Dobbiamo vivere, studiare, lavorare consapevoli dell’esistenza del Covid e quindi con tutte le precauzioni possibili. Occorre resilienza, ossia la capacità di affrontare in modo positivo questo dramma e di riorganizzarci la vita di fronte a questa difficoltà, che esiste oggi”.

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