Trentola Ducenta, la campagna elettorale “continua” tra ricorsi e sospetti di voto di scambio

di Nicola Rosselli

Trentola Ducenta (Caserta) – «Ho detto e ribadisco che il voto a Trentola Ducenta da qualcuno non è stato espresso liberamente». Esordisce con questa affermazione Michele Ciocia, leader di Liberi e Forti, piazzatosi al secondo posto in occasione delle amministrative di domenica e lunedì sorso alle spalle di Michele Apicella che, con le sue tre liste, avrebbe (il condizionale è d’obbligo, considerato che è in itinere un ricorso elettorale al Tribunale Amministrativo della Campania) superato il quorum del 50% più uno dei voti per circa un punto e mezzo percentuale. Un conteggio che non è condiviso da tutti perché vi sarebbero diverse schede contestate e, inoltre, nel calcolo del quorum non sarebbero state conteggiate le schede bianche quali valide espressioni di voto, come la prevalente giurisprudenza riconosce.

Non solo, ci sarebbero anche sospetti di voto di scambio. Ciocia, ex dirigente scolastico, lancia accuse precise e dettagliate: «Vi sono registrazioni che confermano casi di mancata libertà del voto e pare si conoscano anche i nomi di venditori e compratori di voti. Saranno, comunque, gli organi inquirenti a far luce su questo squallido mercimonio. Registrazioni sono già nelle mani degli investigatori». «Le nefandezze – continua Ciocia – le hanno commesse candidati di liste diverse dalla nostra. Non ce le siamo inventate. Il fango sulla campagna elettorale lo buttano solo questi personaggi certamente non vicini a Liberi e Forti. A noi interessa soprattutto fare luce su ciò che è avvenuto nelle sezioni elettorali e dimostrare, per vie legali e trasparenti, che avevamo ragione». Ciocia interviene anche sulla circostanza che lo vedrebbe in minoranza in caso di una sua vittoria ad un eventuale ballottaggio: «La si smetta di dire che il ballottaggio potrebbe portare allo scioglimento per una maggioranza che sarà tutta da rivedere. E’ una questione di diritto e non di poltrone. I consiglieri tutti sono politicizzati e sanno di cosa parliamo.  La verità è che si ha paura di affrontare un eventuale ballottaggio, si evince chiaramente dalle loro dichiarazioni».

«Siamo alla follia», esordisce, da parte sua, il neo sindaco Apicella, visibilmente infastidito, anche se oramai nel pieno delle proprie funzioni, tanto da aver emesso anche un comunicato ufficiale a sua forma sulla situazione epidemiologica da Covid-19 in città. «Non è possibile – continua l’avvocato trentolese – che si possa continuare a fare affermazioni senza senso e a non voler prendere atto di una circostanza evidente: la maggioranza dei cittadini di Trentola Ducenta mi ha voluto come loro sindaco è questo è un dato di fatto». Apicella è poi entrato nel merito delle rivelazioni di Ciocia: «Non ho notizia di una presunta compravendita di voti né dell’esistenza di registrazioni. Ritengo che sia Ciocia ad inquinare non solo il voto ma anche la città con dichiarazioni prive di fondamento che offendono e destabilizzano l’intera comunità. E’ arrivato il momento di smetterla con un simile comportamento. Io stesso mi sono rivolto alla procura della repubblica attraverso gli strumenti che mi sono consentiti dalla legge affinché tutto possa essere chiarito. La città ha bisogno di serenità e non certamente di tensioni. Sono già a lavoro con la mia squadra per affrontare le tante problematiche e criticità che investono la nostra città». Insomma, l’impressione è che la campagna elettorale, almeno per qualcuno, stia continuando anche dopo il voto.

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