Violenza domestica durante lockdown, webinar dei Giovani Avvocati e ArteDonna

di Redazione

Grande riscontro ha avuto il webinar tenuto ed organizzato dall’Aiga (Associazione italiana giovani avvocati) di Napoli Nord in sinergia con l’associazione ArteDonna. L’evento, ideato nell’ambito della rassegna “I Demoni del focolare”, è stato promosso per affrontare il vasto tema della violenza domestica alla luce della emergenza Covid. L’iniziativa è stata patrocinata dalla Fondazione Aiga “Tommaso Bucciarelli”, dalla Camera Penale di Napoli Nord, nonché dal Sindacato Forense di Napoli Nord, aderente all’Associazione Nazionale Forense.

I lavori sono stati introdotti dall’avvocato Mike Lubrano, presidente di Aiga Napoli Nord, che ha sottolineato come, nel corso del lockdown, nonostante sia scemata la commissione di molti reati, non si è riscontrata questa diminuzione per quelli di violenza domestica, proprio perché perpetrati nelle mura di casa dove tutti siamo stati confinati.  L’avvocato Antonella di Ronza, vicepresidente di Aiga Napoli Nord, ha evidenziato come il fenomeno abbia talvolta assunto aspetti tragici. Le richieste di aiuto pervenute al 1522, numero messo a disposizione dal Dipartimento Pari Opportunità presso la Presidenza del Consiglio, sono state oltre cinquemila, con un incremento del 73% rispetto ai corrispondenti mesi del 2019. Lo stesso trend si è riscontrato nell’agro aversano. L’avvocato Mariacarla Abate, vicepresidente dell’associazione ArteDonna, ha evidenziato l’importanza delle massive campagne di sensibilizzazione attraverso media e social per incoraggiare le denunce per il reato di maltrattamenti.

Il tema del convegno è stato introdotto dall’avvocato Antonio Barbato, segretario della Camera Penale di Napoli Nord, che ha sottolineato come il reato in discussione sia di grave allarme sociale, diffuso soprattutto nelle classi meno abbienti della popolazione, oggetto di due successive riforme ad opera della Legge 172/2012, di ratifica della Convenzione di Lanzarote, nonché della Legge 69/2019 (“Codice Rosso”), che ne ha sensibilmente inasprito le pene. Di diverso profilo l’intervento dell’avvocato Ciro Iorio, segretario del Sindacato Forense di Napoli Nord, che ha sottolineato la delicatezza del ruolo degli avvocati che devono adeguatamente verificare l’attendibilità del racconto della persona offesa, per distinguere il caso di commissione del reato da quello che può essere un banale litigio tra coniugi.

Molto esaustivo e denso di spunti di riflessione l’intervento del dottor Agostino Nigro, giudice della Sezione Penale del Tribunale di Napoli Nord, che ha esordito rappresentando che il tema della violenza domestica, già dal marzo 2020, è stato oggetto di monitoraggio da parte della Commissione permanente presso la Camera dei Deputati, in previsione delle conseguenze che il lockdown avrebbe prodotto su rapporti familiari conflittuali. Il tutto è stato condensato nel documento recepito dalla VII Commissione del Consiglio Superiore della Magistratura. Nigro ha, poi, sottolineato le problematicità poste dall’articolo 83 del decreto legislativo 18/2020, che ha sospeso la decorrenza dei termini processuali per il periodo di emergenza sanitaria, rispetto all’obbligo, posto dalla Legge 69/2019, di ascoltare la persona offesa denunciante entro tre giorni dall’acquisizione della notizia di reato. A tal proposito, il dottor Nigro ha affermato che, secondo dati forniti dal Csm, la maggior parte dei giudici, nel silenzio del legislatore, con estremo buon senso, ha ritenuto di non applicare il regime della sospensione a tale termine processuale, finendo per ascoltare la persona offesa da remoto, con tutte le complicazioni del caso. Il magistrato ha, infine, concluso che molto incoraggiante risulta la situazione presso il Tribunale di Napoli Nord, dove tutti i processi relativi a questo tipo di reato sono andati avanti, compresi quelli connessi con imputazioni che facevano pervenire il processo in sede collegiale.

Il convegno è proseguito con l’intervento della dottoressa Federica Tessitore, psicologa e psicoterapeuta, che ha evidenziato che la casa, di norma un luogo sicuro, non lo è stato per le donne costrette a vivere con i loro “demoni”. La psicologa ha plaudito al grosso sforzo fatto dai centri antiviolenza, che anche in lockdown non hanno chiuso. Il convegno si è concluso con l’intervento dell’avvocato Maria Manganiello, consigliere Aiga Napoli Nord e componente del Dipartimento di Procedura Penale della Fondazione Aiga “Tommaso Bucciarelli”, che ha affrontato il tema della violenza perpetrata dai figli in danno dei genitori, dettata, a suo avviso, da arretratezza culturale e bassa scolarizzazione o forme di tossicodipendenza, tanto da spingere i genitori ad un uso distorto e quasi liberatorio della denuncia. Il convegno è stato, infine, dedicato alla memoria delle undici donne uccise nelle undici settimane di quarantena, con la speranza che il dibattito possa aver dato spunti di riflessione, per meglio comprendere e contrastare reati tanto odiosi.

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