Sant’Arpino, progetto per piste ciclabili e percorsi sicuri per pedoni e ciclisti

di Redazione

Sant’Arpino (Caserta) – “Sant’Arpino in bici” domenica 19 luglio, a partire dalle ore 9.30, presenterà in piazza Umberto I, il progetto: “Piste ciclabili e percorsi sicuri per pedoni e ciclisti”. Si tratta di un progetto di urbanismo tattico, di rigenerazione urbana dal basso: un nuovo stile di vita, un modo nuovo di intendere e praticare le relazioni sociali, gli spazi urbani, di vivere la città; di connettere la piazza, la scuola, i parchi come ambienti di vita e relazioni e innescare una nuova economia di comunità. Per essere concreti sono stati previsti subito tre interventi già valutati con favore dall’Amministrazione Comunale di Sant’Arpino che sta sposando con entusiasmo l’iniziativa: l’istituzione da parte del Comune del limite dei 30km/h su tutto il territorio e impegno all’adozione di politiche di mobilità dolce;  la realizzazione dell’anello ciclabile e pedonale su via Volta-via Marconi (scuola dell’infanzia, parco Cirillo, piazza); la realizzazione dell’anello ciclabile via Rodari-via Censorino-viale Libertà (scuola media, parco Rodari, Liceo).

“Sant’Arpino in bici” riunisce un ampio numero di associazioni ed enti, promotrici dell’iniziativa di domenica, tra cui si citano: Cantiere Giovani, Coordinamento Sviluppo Locale, Cvx, Fiab federazione Campania, Gruppo Ciclisti, Istituto Comprensivo ‘Rocco’ Cinquegrana, Legambiente Geofilos, Lega Nazionale del Cane, Napoli Pedala, Pro Loco, Parrocchia Sant’Elpidio Vescovo, PulciNellaMente, Scusate il Ritardo. La riflessione: nei prossimi mesi si apriranno per le città Italiane nuove sfide legate alla mobilità. Le soluzioni “a distanza” sperimentate in questi mesi entreranno a far parte della nuova normalità per molti. Il timore del contagio spingerà sempre più persone all’utilizzo dell’automobile privata in sostituzione del trasporto pubblico, aggravando la già precaria situazione della vivibilità urbana. Se questo scenario da un lato rappresenta una grande sfida, dall’altro presenta l’opportunità di intervenire per ripensare gli spazi e la cultura di mobilità, con l’obiettivo di rendere maggiormente sostenibile il sistema di trasporto. Una simile finestra di opportunità fu colta dai Paesi Bassi negli anni ’70, quando a seguito della crisi petrolifera furono intraprese una serie di politiche volte a differenziare l’offerta di trasporto e orientarla verso la mobilità sostenibile e, in particolare, la mobilità attiva in bicicletta e a piedi. Tale orientamento ha dimostrato tutta la sua efficacia e resilienza durante la crisi da Covid19: il sistema di mobilità nei Paesi Bassi ha infatti contribuito a scongiurare un “lock-down” totale delle attività economiche che, invece, ha interessato l’Italia.

“Si parte dal concetto di “strade condivise””, spiegano i promotori che aggiungono: “vogliamo far percepire le strade non come semplici infrastrutture per il transito degli autoveicoli, ma come spazi condivisi con le altre tipologie di utenti, in particolare pedoni e ciclisti, in tal modo incidendo stabilmente sulle abitudini dei cittadini e incentivando in modo strutturale forme di mobilità alternative all’automobile”.  Già proposto e progettato un primo intervento: “L’idea – illustrano i promotori – è rendere a senso unico via Volta e Via Marconi e creare una piccola rete ciclabile, che riduca il traffico automobilistico e tuteli chi si sposta verso la scuola, la piazza, il municipio, la Parrocchia e gli esercizi commerciali. Gli obiettivi principali: raggiungere la piazza in sicurezza; salvaguardare la sicurezza dei bambini (scuola materna); limitare la velocità attraverso il restringimento della carreggiata e attraversamenti pedonali rialzati, su due arterie più volte teatro di incidenti mortali”. Il tutto con una strategia “agile” che consiste in: fattibilità immediata; costi irrisori, sicurezza, prima di tutto. Dunque, domenica “Sant’Arpino in bici” avvia una radicale campagna di sensibilizzazione sulla necessità di attuare piste ciclabili e percorsi sicuri chiedendo il sostegno a cittadini, associazioni e imprese.

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