Aversa, batosta del tribunale: Comune condannato a risarcire l’ingegner D’Orazio

di Stefano Quinni

Aversa (Caserta) – La vicenda dell’incarico a dirigente dell’Ufficio tecnico comunale dell’ingegner Pietro D’Orazio (nella foto), prima conferito (dall’ex amministrazione Sagliocco) poi revocato (dal commissario straordinario) e mai reintegrato, ha occupato a lungo le cronache politiche della cittadina aversana, così come il contenzioso risarcitorio che il professionista aversano, difeso dall’avvocato Fabrizio Perla, aveva subito avviato, nel 2016, nei confronti del comune normanno.

Oggi è arrivata la parola fine, con la pesante sentenza del Tribunale di Napoli Nord numero 2484, il quale, accogliendo integralmente la sua tesi sulla illegittimità di quella revoca, ha condannato il Comune di Aversa ad un consistente risarcimento nei suoi confronti, come dallo stesso richiesto, pari a due anni di stipendio da dirigente, con gli interessi oltre che a tutte le spese di giudizio. Come i più attenti osservatori delle cronache cittadine ricorderanno, D’Orazio, nel giugno 2015, era risultato vincitore di una apposita selezione come dirigente fuori dotazione organica dell’area tecnica e urbanistica, con contratto di lavoro a tempo determinato di due anni. Caduta l’amministrazione Sagliocco e insediatosi il commissario prefettizio, quest’ultimo aveva revocato detto incarico dirigenziale, ritenendolo risolto iure proprio, in quanto di tipo fiduciario e pertanto legato alla sindacatura e, dunque, caduto con essa.

L’ingegner D’Orazio non accettò tale revoca e, difeso dall’avvocato Perla, agì dinanzi il Giudice del Lavoro di Napoli Nord deducendo l’illegittimità del recesso ante tempus, sotto vari profili ed in particolare sostenendo che il cosiddetto sistema dello “spoil system” ovvero la decadenza automatica di un incarico ove legato al sindaco, si giustifica solo nel caso della “apicalità” dell’incarico, nonché della “fiduciarietà” della scelta del soggetto da nominare, intesa come preventiva valutazione soggettiva di consonanza politica e personale con il titolare dell’organo politico mentre non si giustifica affatto – anzi in contrasto con l’art. 97 della Costituzione – laddove l’incarico risulta conferito per svolgere compiti di tipo tecnico-professionale, nell’esercizio di funzioni meramente gestionali.

Come appunto ha riconosciuto il Tribunale essere nel caso dell’ingegner D’Orazio, dove, in assenza di legittimo “spoil system”, la revoca dell’incarico era del tutto illegittima, conseguendone, stante tale illegittima revoca dell’incarico dirigenziale, la condanna del Comune di Aversa al pagamento di tutti gli importi retributivi, a titolo di differenza tra il trattamento economico percepito e quello dovuto in qualità di dirigente, dalla data della revoca a quella di scadenza del contratto, con gli interessi e le spese. Non un problema secondario per l’ente normanno.

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