Whirlpool Napoli, vertice al Mise. Invitalia annuncia ipotesi acquirenti. Sindacati: “No truffe”

di Redazione

“Nonostante il consistente impatto negativo del lockdown sulle attività che erano state avviate ci sono pervenute, anche se non in maniera vincolante e pienamente dettagliate 9 potenziali ipotesi di intervento”. Lo riferisce Invitalia al tavolo su Whirlpool in corso al Mise, precisando che di queste 9 “circa la metà conferma l’interesse e sta continuando ad approfondire le proprie ipotesi”, ma “nessuna da sola appare come la soluzione in grado di assorbire l’intero organico, ma operando con cluster industriali e filiere attivabili possono rappresentare la soluzione attesa per la valorizzazione delle competenze professionali del personale Whirlpool di Napoli”.

“Azienda: Supportiamo processo per continuità produttiva” – “Siamo disponibili a supportare questo progetto di reindustrializzazione per garantire la continuità produttiva del sito di Napoli”. Lo dice, secondo quanto riferito da fonti presenti al tavolo, Luigi La Morgia, amministratore delegato Whirlpool in videoconferenza al Mise. Governo: “Obiettivo soluzioni concrete” – L’obiettivo del governo, illustrato oggi al tavolo al Mise da Invitalia, è quello di arrivare “entro il 31 luglio con soluzioni concrete supportate da business plan” per la reindustrializzazione del sito napoletano.

Nappa (Fiom): “No a truffe legalizzate” – “Non siamo disponibili a processi di reindustrializzazione che sono truffe legalizzate. Whirlpool e il Governo devono sapere che se non ci daranno una soluzione vera di reindustrializzazione del sito di Napoli, le lavoratrici e i lavoratori non gli daranno pace”. Così Rosario Rappa, segretario generale della Fiom Napoli. In particolare al ministro Stefano Patuanelli il sindacalista dice: “Lei è il ministro, lei deve trovare le soluzioni. Altrimenti sarà necessario tornare al tavolo alla Presidenza del Consiglio”.

Tibaldi (Fiom): “Non accettiamo di essere scaricati dal Governo” – “E’ un tavolo che dura da più di un anno. Non c’è condivisione da parte nostra sul percorso. Per la Fiom l’obiettivo principale è la saturazione del piano industriale di tutto il gruppo. Nel settore elettrodomestico c’è una ripresa dei volumi produttivi che riguarda tutte le aziende e va monitorata per rafforzare la presenza in Italia”. Così Barbara Tibaldi, segretaria nazionale Fiom-Cgil e responsabile elettrodomestico. “Non possiamo riunire il tavolo – aggiunge – solo per parlare della reindustrializzazione di Napoli. Ci eravamo lasciati con il compito di analizzare e approfondire i dati sulla tenuta del gruppo nella sua totalità affinché’ l’aumento dei volumi possa essere stabile e strutturale. Non accettiamo semplificazioni da parte dell’azienda. E’ necessario mettere in discussione questa impostazione per scongiurare la desertificazione industriale di Napoli e del Sud. Le politiche pubbliche devono portare al rafforzamento del piano industriale alla fine del 2021. Chiediamo al Governo se è cambiato qualcosa, dobbiamo trovare soluzioni condivise”. La Fiom insomma “non è più disponibile ad accettare lo schema già sperimentato del Governo che finanzia e legittima dubbie reindustrializzazioni che hanno il fiato corto e non è quello di cui ha bisogno il Paese per un serio rilancio industriale”.

“PATUANELLI: MANTENERE PRODUZIONE A NAPOLI” – “Stiamo costruendo con Invitalia un possibile piano B, resta inteso che l’opzione A è quella di individuare gli strumenti necessari per mantenere produzione a Napoli. Non possiamo dire che tutti gli esempi di reindustrializzazione in Italia sono falliti”. Lo dice il ministro dello sviluppo Stefano Patuanelli al tavolo al Mise.

UILM: “INCONTRO DELUDENTE” – “L’incontro è stato interlocutorio e deludente, mentre urgono soluzioni concrete che garantiscano continuità industriale e lavoro, poiché’ purtroppo Whirlpool non ha mutato il suo proposito di chiudere lo stabilimento di Napoli a fine di ottobre. Fino ad ora il Governo non è riuscito né a condizionare la multinazionale né a trovare alternative, mostrando quindi una pericolosa debolezza, tanto più che la decisione aziendale viola un accordo firmato in sede istituzionale a ottobre 2018”. Lo dichiarano Rocco Palombella, segretario generale della Uilm, e Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm responsabile del settore elettrodomestici, al termine dell’incontro. “Il Governo – insistono Palombella e Ficco – non ha mai accolto i nostri suggerimenti di varare norme che penalizzino la multinazionale nel caso in insista nei propri propositi di chiusura e la incentivi invece qualora li muti decidendo di rilanciare il sito di Napoli. Eppure avevamo offerto l’esempio di ciò che era stato fatto con successo nel 2015 per vincere la dura vertenza Electrolux, ma siamo rimasti inascoltati. L’unica cosa che è emersa è l’attività di ricerca di Invitalia di possibili investitori che riconvertano il sito di Napoli, con l’intento a presentare entro il 31 luglio un piano fra quelli oggi al vaglio. Attendiamo per altro notizie precise – chiudono Palombella e Ficco – sulle prospettive di tutti gli altri siti, giacche’ la Direzione aziendale si è impegnata a illustrare gli aggiornamenti del piano industriale dopo il 23 luglio. Speriamo che i segnali di ripresa di alcuni stabilimenti siano confermati, che si arresti la delocalizzazione delle funzioni impiegatizie e che siano fugati i nostri crescenti timori sul futuro di Carinaro, magazzino allocato in provincia di Caserta”.

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