Lusciano, la maggioranza Esposito su assenza opposizione da Consiglio: “Solo demagogia”

di Redazione

Lusciano (Caserta) – “Mancato rispetto verso il Consiglio Comunale ma soprattutto verso il popolo luscianese”. Così il gruppo di maggioranza “Lusciano che vorrei”, che sostiene il sindaco Nicola Esposito, reagisce alle accuse di “mancato confronto” e “assenza di democrazia” mosse dai consiglieri di opposizione “Lusciano che vorrei”, i quali l’altro giorno hanno annunciato che diserteranno le sedute del Consiglio (leggi qui).

In occasione della seduta consiliare dello scorso 29 luglio, la maggioranza ha fatto mettere a verbale il seguente documento: «Questa sera ci aspettavamo che il gruppo “Lusciano che vorrei” fosse stato qui in Consiglio comunale a discutere i punti all’ordine del giorno, tra cui figurano due loro interrogazioni e il rendiconto dell’esercizio 2019. Questa loro volontà di certo risulta irrispettosa nei confronti dell’intero Consiglio comunale e, soprattutto, nei confronti degli elettori che rappresentano e di tutto il popolo luscianese. Ancora una volta, invece, hanno preferito inviare un documento al protocollo per giustificare la loro assenza con motivazioni che si trasformano in illazioni nei confronti del sindaco e dell’intero gruppo di maggioranza. Il testo, appena letto e protocollato in data odierna, ha dell’incredibile e in termini contenutistici ed anche in termini di “accuse”. Accuse sicuramente meritevoli di censura sia per la loro pochezza che per la loro presunzione indiscussa. La minoranza dimentica, ancora una volta, il ruolo che svolge pretendendo di avere un potere assoluto su ogni singola proposta fatta.

Ma entriamo nel merito: quali e quante sono le proposte fatte in concreto da questa minoranza? Nel documento protocollato si fa riferimento ad una sola proposta di carattere fiscale ed economico senza mai avere “risposta e neppure conforto”. Ed è qui che casca l’asino, visto che la frettolosità della proposta, finalizzata ad ottenere un riconoscimento meramente politico e di consenso elettorale da parte delle attività chiuse causa Covid-19, non ha potuto trovare accoglimento non per volontà di questa Amministrazione ma solo per un intervento legislativo statale. Infatti, non solo l’intera maggioranza si è confrontata con l’intero gruppo “Lusciano che vorrei” ma all’incontro ha partecipato anche il consigliere Luciano Abate, di cui apprezziamo sicuramente la sua onestà nel poter dare conferma di quanto sostenuto. In quella sede la seduta fu rinviata a data da destinarsi. Nel merito, la proposta che riguardava uno sgravio fiscale da riconoscere alle attività commerciali, alle partite Iva e alle attività produttive che hanno avuto un danno economico dall’emergenza coronavirus è stata di fatto superata da un intervento legislativo sia regionale che statale.

Ma vi è di più, il sindaco e l’assessore al Bilancio, in data 16 luglio 2020 (vedasi allegato), hanno dato risposta e contestuale convocazione al gruppo “Lusciano che vorrei” ove, non solo si chiariva il tutto all’intero gruppo, ma addirittura si recitava contestualmente di restare “in attesa, pertanto, della comunicazione da parte del Vostro capogruppo consiliare di una data e di un’ora congeniale a tutti per la tenuta dell’auspicata riunione”. Sintetizzando, potremmo affermare che la tanto assoluta mancanza di collaborazione di qualsiasi proposta politica e il non ascoltare e il non confrontarsi con la minoranza non è affatto sussistente. Infatti, sin da sempre, la maggioranza ha sempre cercato un sano confronto ma ha sempre trovato nel gruppo “Lusciano che vorrei” un interlocutore agguerrito e dispotico, proprio come dimostrato dal contenuto della nota a cui si sta dando risposta. E’ corretto, quindi, affermare che è la minoranza che resta silenziosa agli inviti della maggioranza e non anche il contrario.

Il sindaco e l’amministrazione comunale vengono accusati di: gestire la casa comunale come casa propria, che gli stessi non ascoltano e si confrontano con la minoranza; che l’Ufficio tecnico viene gestito ad uso “casalingo”; che ci sono consiglieri assenti; che ci sono consiglieri che vivono l’amministrazione comunale come scalata sociale, politica e lavorativa per se stessi o i loro familiari stretti; che vi sono vicende giudiziarie “poco chiare” in cui sono implicati membri dell’amministrazione o affini; di avere un disavanzo di circa un milione di euro; seminare odio creando potenziali incolumità per il gruppo “Lusciano che vorrei”. Dovendo dare una risposta esaustiva a queste presunzioni spicciole, diremo che di politica in queste affermazioni non c’è nulla. C’è una minoranza che nel giro di pochissimi giorni ha acquisito i poteri della Procura, della Corte dei Conti, del Nucleo di valutazione, del Collegio dei revisori dei conti, del Segretario comunale, di Dirigente di Settore e chi più ne ha più ne metta. Questo è solo quello che traspare. Traspare una spicciola attività che si riduce ad una mera demagogia politica. Non traspare collaborazione, confronto, rispetto politico, personale ed umano. Qual è il vostro obiettivo? Adesso non vediamo proposte politiche realizzabili, vediamo solo una volontà di accendere i riflettori su un operato onesto e trasparente. E’ triste prendere consapevolezza, ancora una volta, di quanto sia vigliacco doversi limitare a scrivere una risposta invece di ottenere una partecipazione in questo consiglio».

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