Violento nubifragio a Palermo, “giallo” sulle vittime. Il sindaco Orlando chiede apertura inchiesta

di Redazione

La procura di Palermo sta valutando l’apertura di un’indagine dopo la violenta alluvione che ieri ha messo in ginocchio la città. Decine di auto travolte dall’acqua o rimaste intrappolate nei sottopassaggi della circonvallazione allagati, strade trasformate in fiumi in piena, persone costrette a mettersi in salvo abbandonando le macchine sospinte via dalla pioggia. L’indagine dovrebbe accertare eventuali responsabilità nell’assenza di misure necessarie a prevenire e fronteggiare l’emergenza meteo. Intanto, non ci sarebbero corpi nel sottopasso di via Leonardo da Vinci. Le auto, riferisce all’Ansa il capo della protezione civile regionale Salvo Cocina, sono state tutte rimosse tranne una. Un’ispezione esterna avrebbe però escluso la presenza di cadaveri a bordo.

Nel frattempo, il lavoro delle squadre dei vigili del fuoco è andato avanti tutta la notte. I caschi rossi hanno prosciugato dall’acqua il sottopasso della circonvallazione di Palermo, all’altezza dell’ex Motel Agip. Secondo quanto ha riferito un testimone, due persone sarebbero rimaste intrappolate all’interno di un’auto completamente sommersa dall’acqua. Fatto escluso, appunto, dalla protezione civile. Intanto, Palermo è ancora in tilt, nonostante stamattina ci sia il sole. A causa del vasto allagamento , informa la polizia municipale, la carreggiata centrale dell’arteria principale cittadina, viale Regione siciliana, direzioni Catania e Trapani, e i sottoponti di Piazzale Einsten, Rotonda Lazio e Rotonda Belgio, sono chiusi alla circolazione delle auto. Sono stati oltre 300 interventi dei vigili del fuoco, che hanno fatto evacuare diverse palazzine a rischio di crollo tra via Marabitti e via Spedalieri. In alcuni edifici sono presenti delle crepe vistose all’esterno e i residenti non sono riusciti a chiudere le porte d’ingresso.

“Chiederemo che si apra un’inchiesta della Procura della Repubblica e della Corte dei Conti”, ha detto il sindaco Leoluca Orlando. “La bomba d’acqua – ha affermato il primo cittadino – è arrivata senza che vi fosse un’allerta della protezione civile regionale, anzi alle 16:25 la protezione civile comunicava il codice verde in miglioramento. L’allarme ce lo siamo dati da soli. La verità è che il sistema di protezione civile regionale rispetto a fatti come questo non è stato affidabile, l’Amap è intervenuta con due idrovore, altre due dei vigili del fuoco, uno della città metropolitana, mentre la protezione civile regionale ha fatto arrivare un mezzo da Sciacca e mi risulta che un altro mezzo sia arrivato da Licata, con una richiesta al sindaco”. Orlando ha anche annunciato di aver dato disposizione all’Amap di installare il sistema ‘early warning’, un dispositivo che fa scattare l’allarme nei luoghi più a rischio, non appena cade una certa quantità d’acqua. “Questo è un sistema di segnalazione che fa scattare un blocco in automatico con l’allerta dei semafori, “così compenseremo le inefficienze della protezione civile regionale”. IN ALTO IL VIDEO

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