Droga, banda di pusher guidata da figlio boss del clan Schiavone: 18 arresti

di Redazione

 I carabinieri della compagnia di Casal di Principe, guidata dal capitano Luca Gino Iannotti, nell’ambito di un’articolata indagine coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli, hanno dato esecuzione – tra le province di Caserta, Napoli, Modena e Lucca – ad un’ordinanza di applicazione di misura cautelare nei confronti 18 cittadini italiani – di cui 15 in carcere, 2 agli arresti domiciliari e un divieto di dimora – ritenuti responsabili a vario titolo del reato di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti con le circostanze aggravanti per reati connessi ad attività mafiose.

L’indagine, avviata ha consentito di scoprire il gruppo di pusher, guidato da Francesco Caterino, 31 anni, figlio di Giuseppe, detto “Peppinotto”, boss della famiglia Schiavone, molto vicino al capoclan Francesco “Sandokan” Schiavone. “Peppinotto” fu tra i primi esponenti a investire i guadagni della cosca in Emilia Romagna, e in particolare nella provincia di Modena. Il figlio Francesco, in tempi in cui quasi tutti gli elementi apicali del clan sono in cella, era entrato nel redditizio business dello spaccio, un coinvolgimento diretto nel settore, piuttosto inusuale per un clan che fino a qualche anno si occupava soprattutto di appalti pubblici. Cocaina, hashish e marijuana venivano acquistate tra nel Napoletano e rivenduta nel Casertano.

Si è proceduto al sequestro di armi da guerra, varie dosi di stupefacente (cocaina, hashish e marijuana) e somme di denaro provento delle cessioni. Sono stati così raccolti gravi indizi di colpevolezza circa l’esistenza di una stabile organizzazione criminale, con a capo il figlio di un ristretto in regime 41 bis, dotata di mezzi, risorse finanziarie, accurata suddivisione in ruoli e con ampia e ramificata diffusione delle attività illecite in diverse zone della provincia di Napoli e Caserta. Tale quadro accusatorio descritto ha consentito l’esecuzione dell’odierno provvedimento, i cui fatti sono aggravati dall’essere stati commessi al fine di agevolare il clan dei Casalesi – fazione Schiavone, avvalendosi della sua forza d’intimidazione.

In carcere sono finiti: Adlfo Abatiello, 32 anni, di Rami di Ravarino (Modena); Angelo Bocchetti, 43, di Giugliano (Napoli); Francesco Caterino, 34, di Casal di Principe (Caserta); Francesco Caterino, 31, di Casapesenna (Caserta); Belgiro Di Marzo, 58, di Viareggio (Lucca); Paride Diana, 33, di San Cipriano d’Aversa (Caserta); Cipriano Drappello, 39, di San Cipriano d’Aversa; Michele Gabriele, 33, di San Tammaro (Caserta); Giosuè Iazzetta, 33, di Gricignano; Giovanni Maglione, 23, di San Cipriano d’Aversa; Giovanni Maglione, 23, di San Cipriano; Cristofaro Sparago, 38 di Casapesenna; Giovanni Tappini, 26, di San Cipriano; Mariano Alberto Vasapollo, 34, di Caivano (Napoli). Ai domiciliari: Armando Petrillo, 37, di Casal di Principe; Silvio Petrillo, 30, di Carpi (Modena). Divieto di dimora in provincia di Caserta per Giovanni Diana, 30, di San Cipriano.

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