Corruzione al Comune di Santa Caterina Villarmosa: arrestati sindaco e due assessori

di Redazione

Finanzieri e carabinieri del comando provinciale di Caltanissetta hanno proceduto all’esecuzione di un’ordinanza di applicazione di misure cautelari personali nei confronti di 16 soggetti (amministratori locali, dirigenti pubblici, imprenditori e professionisti), tutte personalità politiche e imprenditoriali operanti nel comune nisseno di Santa Caterina Villarmosa, indagati a vario titolo per i delitti di associazione a delinquere, concussione, corruzione, turbata libertà degli incanti e falso ideologico, abuso di ufficio.

Le indagini, dirette dalla Direzione distrettuale antimafia della Procura di Caltanissetta, traevano origine dalla operazione “Pandora” che aveva avuto ad oggetto, oltre che infiltrazioni mafiose nel comune di San Cataldo, anche ipotesi corruttive a carico di pubblici funzionari in concorso con imprenditori locali. Proprio l’esame della documentazione sottoposta a sequestro nei confronti di un imprenditore coinvolto in quell’indagine ha costituito l’incipit delle attività investigative ora conclusesi. Le complesse attività di indagine avevano già portato a una serie di perquisizioni che nel 2019 avevano interessato gli uffici comunali e le abitazioni dei soggetti coinvolti. L’analisi della documentazione acquisita in quella sede e le ulteriori investigazioni che si sono rese necessarie, anche con l’espletamento di attività tecniche, hanno consentito di disvelare, spiegano gli inquirenti in una nota, “una serie di intrecci affaristici illeciti tra professionisti, imprese ed amministratori del Comune di Santa Caterina Villarmosa”.

Le investigazioni hanno consentito di “individuare un perdurante ‘sistema concussivo-corruttivo’ al cui vertice si poneva il sindaco, Antonino Fiaccato, con il consapevole concorso di fidati collaboratori dallo stesso individuati e nominati anche quali componenti della Giunta Comunale in carica – tra cui spicca senza dubbio la figura del vicesindaco Agatino Macaluso, dell’assessore Giuseppe Natale – di Calogero Rizza, ritenuto la vera interfaccia tra la componente politica, e degli imprenditori”. Nei loro confronti il giudice per le indagini preliminari ha ritenuto la sussistenza di un grave quadro indiziario, anche per la fattispecie di associazione a delinquere. Secondo gli investigatori, “l’indennità di funzione prevista per il loro incarico e ulteriori favori elargiti con generosità erano la ricompensa per il loro appoggio alle condotte illecite del sindaco. Al contrario, i dipendenti comunali e i politici che si ponevano in contrasto con le condotte illecite del sindaco venivano emarginati e costretti alle dimissioni qualora non si fossero piegati al suo volere”.

Il “sistema corruttivo”, stando alle indagini, era alimentato anche “dalla compiacente e interessata platea di imprese e di professionisti attratti dalla possibilità di ottenere incarichi e conferimenti di lavori, servizi e forniture dallo stesso Comune in spregio ad ogni regola”. Il meccanismo utilizzato sarebbe risultato essere quello del conferimento degli appalti mediante il sistema dell’affidamento diretto/fiduciario, cosiddetto “sotto soglia”, in alcuni casi anche frazionando artatamente i lavori da affidare. “Il sindaco, con la compiacenza di alcuni dipendenti del Comune, – continuano gli inquirenti – è riuscito negli anni a dirottare lavori pubblici per un ammontare complessivo di circa 7,5 milioni di euro a favore di imprese ‘gradite’ in cambio di ‘favori di ogni genere’ o appoggi politici. E’ emersa, in buona sostanza, una gestione familistica dell’intero Comune sotto la regia di Fiaccato che, suo piacimento, quasi si trattasse di un signore di epoca medioevale, distribuiva benefit e prebende agli ‘amici’, non esitando, al contrario, ad operare con minacce velate ed esplicite nei confronti di quei pubblici funzionari che non si piegassero al suo volere”.

Alla luce delle evidenze probatorie emerse, il gip di Caltanissetta, su richiesta della locale Procura della Repubblica, ha disposto la misura degli gli arresti domiciliari nei confronti del sindaco Fiaccato, del vice Macaluso e dell’assessore Natale, nonché la misura cautelare del divieto di dimora nel comune di Santa Caterina Villarmosa nei confronti di Rizza. Sono state, inoltre, disposte altre misure cautelari e restrittive nei confronti di 12 persone. Le attività di indagine hanno, inoltre, riguardato numerosi altri soggetti nei cui confronti è in corso la notifica di informazioni di garanzia per delitti contro la libertà degli incanti e la pubblica amministrazione. IN ALTO IL VIDEO

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