Confisca da 2 milioni a criminali dell’Oltrepò Pavese e della Lomellina

di Redazione

La Guardia di Finanza di Pavia ed il Centro Operativo di Milano della Direzione Investigativa Antimafia, sin dalle prime ore di questa mattina, hanno dato esecuzione a due distinte misure di prevenzione patrimoniali nei confronti di noti criminali dell’Oltrepò Pavese e della Lomellina. Nel dettaglio, i militari hanno confiscato due immobili per complessivi 600mila euro nei confronti di M.R., storica figura di spicco della criminalità lombarda, coinvolto nei processi contro la malavita milanese assieme ad Angelo Epaminonda, detto “il Tebano”, criminale e collaboratore di giustizia attivo negli anni Settanta e Ottanta. A suo carico ben 25 condanne definitive per minaccia e porto abusivo di armi, furto, sfruttamento della prostituzione, traffico di sostanze stupefacenti e ricettazione.

I finanzieri avevano, infatti, sequestrato, nel giugno 2019, gli immobili in applicazione del Codice Antimafia, dopo aver accertato la sproporzione tra i redditi dichiarati al Fisco da parte dell’ottantenne pensionato, di origini siciliane e da anni residente nell’Oltrepò pavese, e quanto realmente accumulato in seguito alle attività criminali perpetrate per quasi cinquant’anni. Stante la provata pericolosità sociale “storica” dell’uomo, il Tribunale di Milano ha accolto la richiesta dell’Ufficio Misure di Prevenzione della Procura della Repubblica di Pavia, diretto dal procuratore aggiunto Mario Venditti e dal sostituto procuratore Andrea Zanoncelli, e disposto l’applicazione della misura di prevenzione patrimoniale in seguito alla quale sono state confiscate due ville di pregio, site a Rivanazzano Terme (Pavia) all’interno di una vasta area verde.

Eseguito anche un provvedimento di sequestro, disposto dalla Sezione Distrettuale Misure di Prevenzione del Tribunale di Milano, presieduta dal dottor Fabio Roia, in esito alla proposta di applicazione della misura di prevenzione patrimoniale firmata dal direttore della Dia, generale di divisione Giuseppe Governale, e dal procuratore aggiunto di Pavia Mario Venditti.  Le indagini si sono concentrate sulla ricostruzione degli ingenti proventi illeciti accumulati da un 64enne, G.B., in seguito alla commissione di numerosi reati. Grazie all’esecuzione congiunta di complessi accertamenti anche di natura bancaria e finanziaria, il centro operativo Dia di Milano e la Guardia di Finanza di Pavia hanno dimostrato come quei capitali illeciti siano stati reinvestiti, nello stesso periodo di commissione di alcuni di quei reati ed in condizione di assoluta sproporzione reddituale, nell’acquisto di immobili di ingente valore, in alcuni casi sottoposti anche ad imponenti lavori di ristrutturazione e ampliamento. All’esito complessivo delle attività investigative, il Tribunale di Milano ha ritenuto il destinatario del provvedimento persona socialmente pericolosa perché, per la sua condotta ed il tenore di vita, risulta aver vissuto, in tutto o in parte, con i proventi di attività delittuose commesse dal 2006 al 2012 e per le quali è già intervenuta sentenza definitiva di condanna – ed, in relazione all’effettiva verifica dei sufficienti indizi di reimpiego e della sproporzione tra reddito dichiarato e patrimonio posseduto, ha disposto, nei suoi confronti, il sequestro di numerosi immobili e terreni.

Nel dettaglio, oggetto del sequestro risultano due ville con piscina situate nel comune di Gambolò (Pavia) e alcuni magazzini presenti a Vigevano (Pavia), per un controvalore di 1 milione e 200mila euro, riconducibili a G.B., 64 anni, soggetto già condannato in via definitiva per episodi di bancarotta fraudolenta e reati fiscali. L’operazione di oggi, frutto di una proficua sinergia investigativa prodotta – sotto il coordinamento dell’autorità giudiziaria pavese – dalla Dia di Milano e dalla Guardia di Finanza di Pavia, testimonia, soprattutto in un momento particolarmente delicato come quello attuale, la continua ed incessante attenzione rivolta all’aggressione patrimoniale alla criminalità economica.

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