Frode Iva su auto dall’Estero: sequestro da 165mila euro nel Casertano

di Redazione

 I finanzieri della compagnia di Caserta hanno ultimato l’esecuzione di un decreto di sequestro preventivo, per un valore complessivo di circa 165mila euro, riguardante le disponibilità finanziarie della società “Punto Cars srl”, con sede a Recale e operante nel settore del commercio di autovetture, nonché il patrimonio del suo legale rappresentante, Umberto Zampella.

La misura cautelare è stata disposta dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, su richiesta della locale Procura, a seguito degli approfondimenti investigativi, in ordine alle risultanze di una precedente attività di verifica fiscale condotta nei confronti della citata società, all’esito della quale il rappresentante legale era stato denunciato per aver indebitamente detratto l’Iva relativa ad operazioni soggettivamente inesistenti nelle dichiarazioni fiscali degli anni dal 2014 al 2016. Lo stesso, infatti, era risultato essere promotore ed organizzatore di un collaudato sistema di frode all’Iva, perpetrato nell’ambito della commercializzazione di auto di provenienza estera, attraverso l’interposizione di due ditte individuali rivelatisi delle cartiere, ossia soggetti economici evasori totali e privi di qualsiasi struttura aziendale, i cui responsabili sono stati denunciati per aver emesso fatture per operazioni inesistenti per un importo pari a circa 800mila euro.

Nel prosieguo delle indagini, i militari acquisivano, negli uffici della Motorizzazione Civile, la documentazione inerente l’immatricolazione delle autovetture oggetto di fatturazione, constatando due distinti modus operandi: o vi era una dichiarazione sostitutiva di atto notorio dell’acquirente che dichiarava falsamente di aver acquistato direttamente dal soggetto estero, ovvero vi era una fattura o un contratto di acquisto, anch’essi falsi, a dimostrazione del rapporto commerciale diretto tra l’acquirente finale e il soggetto estero. Con questi accorgimenti contabili in entrambi i casi l’Iva non era più dovuta all’atto dell’immatricolazione del mezzo in Italia. Gli acquirenti finali, sentiti dagli investigatori, hanno tuttavia disconosciuto totalmente la suddetta documentazione, dichiarando di aver acquistato le autovetture direttamente presso la Punto Cars srl che, quindi, aveva prodotto la falsa documentazione proprio per sottrarsi agli obblighi fiscali.

Considerato l’elevato valore indiziario degli elementi raccolti, la Procura ha richiesto e ottenuto dal giudice competente il sequestro del patrimonio illecitamente accumulato e, dunque, delle disponibilità liquide della società e, per equivalente, dei beni nella disponibilità del rappresentante legale, sino alla concorrenza dell’importo delle imposte evase. I successivi accertamenti patrimoniali eseguiti dalle Fiamme Gialle hanno consentito di individuare, oltre ad una discreta disponibilità di risorse finanziarie sui conti correnti societari, anche partecipazioni sociali e quattro autovetture.

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