Coronavirus, in Italia 115.242 casi (+4,22%) e 13.915 vittime (+5,78%)

di Redazione

I casi di coronavirus in Italia sono arrivati ad essere 115.242 (+4,22%) e 13.915 le vittime (+5,78%). I nuovi contagiati sono 4.668 mentre sono 760 i decessi nelle ultime 24 ore. Sono 18.278 le persone guarite in Italia dopo aver contratto il coronavirus, 1.431 in più di ieri, quando l’aumento dei guariti era stato di 1.118. Sono complessivamente 83.049 gli attualmente positivi, con un incremento nelle ultime 24 ore di 2.477 mentre ieri, 1 aprile, l’incremento era stato di 2.937. Sono i numeri forniti dalla Protezione civile durante il consueto bollettino delle 18.

“Le donazioni sul conto corrente della Protezione civile sono arrivare a 101 milioni e 246 mila euro, una cifra importante, grazie alla generosità di grandi e piccoli donatori. Rispetto a ieri abbiamo speso altri 1,8 milioni, per un totale di 9,9 milioni, per acquistare ventilatori e dispositivi di protezione individuale (Dpi)”, ha spiegato il capo della Protezione civile Angelo Borrelli.

Lombardia – In Lombardia sono stati fatti 128.286 tamponi, che hanno trovato 46.065 positivi. I nuovi casi sono 1.292 (ieri erano 1.585) per un aumento del 2,89% mentre i morti nelle ultime 24 ore sono 367 (ieri erano 394). Sono invece 1.351 i ricoverati in terapia intensiva: 9 in più rispetto a ieri, su un totale di 11.762 ricoverati pazienti ospedalizzati (-165). In generale si può parlare di “un trend positivamente stabile”, come ha detto il vicepresidente della Regione Lombardia Fabrizio Sala. Nella provincia di Milano i contagi da coronavirus sono saliti a 10.004, 482 più di ieri. Di questi 4.018 sono nella città di Milano. Le altre province più colpite sono quelle di Bergamo (9.171 casi, 132 più di ieri) e Brescia (8.757 casi, 159 più di ieri). Il presidente della regione Attilio Fontana aveva detto che i numeri erano “in linea, è un altro giorno positivo. Assistiamo al procedere in linea senza aumenti rispetto ai giorni precedenti. Si sta verificando la previsione dei nostri esperti che inizi tra qualche giorno questa benedetta discesa”.

Ministro Boccia: “Poteri delle Regioni sono adeguati” – “Le Regioni hanno già poteri adeguati e possono intervenire nelle proprie competenze”. Il ministro per gli Affari Regionali, Francesco Boccia, replica così alla richiesta di poteri straordinari avanzata dal governatore del Piemonte, Alberto Cirio. “Andare oltre alle proprie competenze? Lo faranno gli altri pezzi dello Stato”, aggiunge Boccia all’aeroporto di Torino, dove ha accompagnato i primi 22 medici volontari della task force governativa.

Lombardia, Fontana: “Da un mese e mezzo briciole da Roma” – “E’ passato ormai quasi un mese e mezzo dall’inizio dell’epidemia e sostanzialmente da Roma stiamo ricevendo delle briciole. Se noi non ci fossimo dati da fare autonomamente, avremmo chiuso gli ospedali dopo due giorni”. Lo ha detto il governatore lombardo, Attilio Fontana, intervistato da Radio Padania. “Il numero di mascherine che ci arrivavano dalla Protezione civile non ci avrebbe consentito di aprire gli ospedali. E’ una vergogna questa, non ci è arrivata se non una piccola parte di ciò che avevamo richiesto”, ha aggiunto.

Borrelli risponde a Fontana: “Alla Lombardia la maggior parte degli aiuti” – “Fontana dice che gli sono arrivate briciole? Io voglio dire che con Regione Lombardia lavoriamo bene, a livello tecnico lavoriamo molto bene. Noi mandiamo i dispositivi di protezione individuale, materiale sanitario, medici. E a regione Lombardia, che è tra le zone più colpite, mandiamo più che agli altri. Su circa 45 milioni di mascherine è andato il 17%. Noi diamo sempre il supporto maggiore, non aggiungo altro”. Così il capo della protezione civile, Angelo Borrelli, nel corso della conferenza stampa quotidiana.

A Pavia malati curati col sangue dei guariti – Alcuni malati hanno già ricevuto il plasma di pazienti guariti dal coronavirus che quindi hanno sviluppato gli anticorpi: è così entrata nel vivo al Policlinico di Pavia la sperimentazione della plasmaterapia, Il protocollo è stato predisposto dal servizio di immunoematologia e medicina trasfusionale del San Matteo, in collaborazione con altre strutture come l’Ats di Mantova. I primi due a donare sono stati i medici di Pieve Porto Morone (Pavia), marito e moglie, primi casi di contagio da Covid-19 in provincia di Pavia.

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