Non basta il Coronavirus: puzza nauseabonda e roghi tossici tra Aversa e dintorni

di Livia Fattore

Un odore nauseabondo. Di quelli che non lasciano dubbi sul fatto che proviene da rifiuti. Da alcuni giorni, con le classiche prime ombre della sera a cavallo del confine tra i comuni di Aversa, Cesa e Gricignano (ma segnalazioni sono giunte anche da alcune zone di Carinaro e Teverola) come se non bastasse la reclusione collettiva in casa in tempo di coronavirus, i malcapitati residenti sono costretti a sopportare anche questo odore nauseabondo che costringe i malcapitati a chiudere le porte. Una preoccupazione in più della quale, in questo momento, non si avvertiva il bisogno. E, tanto per non farci mancare niente, durante alcune sere si è avvertiva un odore acre di fumo, probabilmente derivato da roghi di rifiuti.

«In effetti, – ha dichiarato il sindaco di Gricignano, Vincenzo Santagata – ho ricevuto diverse segnalazione in questo senso e anche io stesso, abitando in zona l’ho notata. Insomma, questo problema c’è, ma non è nato in questi giorni, Si tratta di una puzza che torna ciclicamente e per questo, ascoltato anche altri colleghi amministratori, siamo del parere che si tratti di una industria ubicata nella zona industriale di Pascarola che si occupa della lavorazione delle carcasse di animali». «Quando il vento tira in un certo modo – ha continuato Santagata – Gricignano, Cesa e una buona parte di Aversa, che sono in linea d’aria vicine, subiscono l’olezzo in questione». Cosa fare per verificare? «Abbiamo pensato di interessare l’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale – ha concluso il primo cittadino gricignanese – affinché si faccia luce su questa vicenda».

Minimizza, invece, il primo cittadino di Cesa, Enzo Guida, che afferma: «Non ne so nulla di questo cattivo odore notturno. Sono stato in strada dietro i camion che stavano effettuando la sanificazione per le strade di Cesa e non ho avvertito alcun cattivo odore. Quindi, secondo me, è una bufala». Quando, poi, gli viene detto che vi sono testimonianze dirette dell’esistenza del fenomeno, conclude: «A questo punto credi di poter dire che sarà un problema di Gricignano e non di Cesa».

Pur ammettendo di non aver avuto segnalazioni in merito, da parte sua il sindaco di Aversa, Alfonso Golia, ha precisato: «Mercoledì sera, appena ho letto che il governatore della Campania Vincenzo De Luca aveva ottenuto l’assenso del presidente del Consiglio Giuseppe Conte per poter utilizzare l’esercito nel pattugliamento del territorio ho immediatamente scritto una missiva nella quale chiedo che la nostra città sia tra le prime a poter usufruire di questo servizio di controllo». «Forze dell’ordine e polizia municipale – ha continuato il primo cittadino normanno – stanno facendo un lavoro egregio, ma vista la popolazione, da soli non ce la fanno. E mi auguro che con l’esercito e la mobilitazione totale delle forze dell’ordine si possa anche dare una stretta ai delinquenti ambientali, che a quanto pare non sono stati fermati dall’emergenza coronavirus».

Insomma, a breve, a rasserenare i timori dei tanti residenti nel triangolo di confine tra Aversa, Cesa e Gricignano dovrebbero giungere i maggiori controlli auspicati dal sindaco Golia e un approfondimento da parte dell’ArpacAgenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Campania.

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