Coronavirus, famiglia divisa tra Santa Maria CV e Bergamo: “Neanche estremo saluto”

di Redazione

“Mio zio, 72 anni, deceduto e seppellito senza neppure ricevere l’estremo saluto dei familiari, la moglie, Lina, stessa età, ricoverata con la polmonite e i loro figli, miei cugini, Walter e Roberto, 49 e 46 anni, chiusi in casa, nella stessa casa, senza sapere se quella febbre che da giorni li sta tormentando è dovuta al coronavirus”. Angoscia, dolore e impotenza: sono i sentimenti di chi vive al Sud e ha dei parenti in una città, Bergamo, ostaggio di quel nemico invisibile che la sta decimando.

Lei, avvocato del foro di Santa Maria Capua Vetere (Caserta), sta vivendo giorni terribili. “Mi sta sterminando la famiglia – dice – e c’è ancora gente – ammonisce – che se ne va in giro sfidando la sorte e mettendo a repentaglio la propria vita e quella degli altri”. “Zio Gianfranco, – racconta Carmen Posillipo in una intervista telefonica all’Ansa – venne portato via diversi giorni fa. Aveva tutti i sintomi del Covid-19. Dall’ospedale ci dissero che aveva la polmonite. La sua situazione si è gradualmente aggravata. I bollettini medici telefonici erano sempre più foschi fino a qualche giorno fa, quando ci è stato comunicato che era morto”.

Neppure l’estremo saluto per Gianfranco: una benedizione e la tumulazione. “Adesso a preoccuparci è zia Lina, sua moglie – dice ancora l’avvocato Posillipo – era l’unica che non aveva sintomi. Cucinava per i suoi due figli, miei cugini, entrambi con la febbre. Poi ha avuto un collasso. E’ venuto il 118 e se l’è portata via”. Fino a quel momento alla signora Lina era stata negata la verità sulla fine del marito. “Prima che la infilassero in quel tubo trasparente – aggiunge – per il trasferimento in ospedale, uno dei miei cugini glielo ha detto. Lei ha aperto per un attimo gli occhi e poi li ha richiusi. Forse è svenuta dal dolore”.

La sua famiglia, per 30 lunghissime ore, non ha saputo nulla di lei. “Dopo decine di chiamate – racconta ancora Carmen, attanagliata dal dolore – ce l’hanno comunicato: ‘la signora ha la polmonite, è stabile, ma da questo momento chiameremo solo se ci saranno novità'”. Intanto, Walter ha la febbre a 39 e Roberto a 37. La loro voce è fioca, mangiano poco e finora hanno preso solo degli antipiretici e un antibiotico. “Sono allo stremo – dice ancora l’avvocato Posillipo – io e mia madre siamo devastate e il senso di impotenza ci assale”.

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