Migranti nave Gregoretti, sì al processo per Matteo Salvini

di Redazione

La Giunta per le immunità del Senato ha dato il via libera al processo contro l’ex ministro Matteo Salvini per il caso Gregoretti. L’Aula ha respinto la proposta del presidente Gasparri di negare la richiesta di autorizzazione a procedere. Contro la proposta hanno votato i 5 senatori della Lega, a favore i 4 di Forza Italia e Alberto Balboni di Fratelli d’Italia. In caso di pareggio, il regolamento del Senato fa prevalere i “no”. La maggioranza ha disertato l’Aula.

Dopo la votazione della Giunta delle immunità del Senato sul caso Gregoretti, si esprimerà l’Aula che darà il voto definitivo. La data (prevista verso metà febbraio) verrà decisa dalla conferenza dei capigruppo di Palazzo Madama. E’ quanto emerso dalla riunione della Giunta. “Essendosi conclusa la votazione in parità, ai sensi dell’art. 107 del regolamento, la relazione si considera respinta. Quando si andrà in aula, la senatrice Erika Stefani riferirà all’aula”., ha ufficializzato il presidente della Giunta delle Immunità del Senato Maurizio Gasparri.

“Salvini non ha nulla da nascondere. Smaschereremo il bluff e andiamo al ‘vedo'”. Lo ha riferito la senatrice della Lega, Erika Stefani, leggendo una dichiarazione al termine della Giunta per le immunità. Con queste parole la senatrice, che riferira’ I’m Aula sulle decisioni della Giunta, ha spiegato il voto del carroccio contrario alla relazione del presidente Maurizio Gasparri, che pure e’ stata a giudicata ‘ineccepibile'”. “Salvini e la Casellati hanno ottenuto il loro piccolo risultato. Il prezzo pagato è quello di scassare le istituzioni e di dividere nuovamente il centrodestra. Il Pd e la maggioranza parlamentare invece sono uniti nel difendere prima di ogni cosa la dignità del Parlamento, che è più importante dei problemi giudiziari di Salvini”, afferma il presidente dei senatori Pd Andrea Marcucci.

“La fuga della maggioranza Pd-M5s-Iv dalla Giunta delle Immunita’ e’ una ferita aperta nelle istituzioni usate per decretare un presunto vincitore in un braccio di ferro tutto politico. La maggioranza avrebbe voluto collocare, per ragioni tutte politiche, la data del voto dopo il passaggio elettorale in Emilia Romagna. Sempre per ragioni politiche, Salvini ha chiesto e ottenuto che si votasse prima del voto in Emilia Romagna”, ha invece commentato Osvaldo Napoli, del direttivo di Forza Italia alla Camera.

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