Aversa, chiusura mercato ortofrutticolo: operatori occupano piazza e sala consiliare

di Nicola Rosselli

Aversa (Caserta) – A tre mesi dalla chiusura, per motivi strutturali e igienici, del mercato ortofrutticolo di Aversa, avvenuta il 10 ottobre scorso, un centinaio di operatori e loro dipendenti della struttura di viale Europa da ieri pomeriggio stanno occupando la piazza Municipio, con numerosi camion in sosta, e la sala consiliare per protestare contro i ritardi nella riapertura della struttura. La questione, intanto, approderà questo pomeriggio, alle 16, in Prefettura. Nel corso dell’incontro verrà chiesto di riaprire la struttura in concomitanza con l’effettuazione dei lavori da eseguire secondo le prescrizioni di Asl, Noe e Nas lo scorso 10 ottobre.

«Non possiamo – ha dichiarato Maurizio Pollini, tra gli operatori storici del mercato aversano – continuare ad attendere supinamente a fronte di gravissime perdite economiche. Stiamo assistendo a ritardi non spiegabili. Ci dicono che la gara è stata espletata e che avrebbe vinto una ditta di Quarto con il ribasso del 38%, ma, ad oggi, di ufficiale non sappiamo nulla». «Facciamo appello – continua Pollini – a tutta la cittadinanza affinché ci sia vicina, faccia rete con noi e con l’amministrazione per giungere ad una soluzione in tempi più brevi di quelli che si stanno prospettando. Sono oramai più di quattro mesi che centinaia di famiglie aversane non hanno portato a casa nemmeno un euro. Siamo allo stremo e non possiamo accettare di assistere ad uno scaricabarile tra i vari settori del comune di Aversa».

Fino ad oggi il Comune ha provveduto allo stanziamento della somma di 500mila euro per effettuare gli interventi di messa in sicurezza. Una cifra che, però, rappresenta un’anticipazione di cassa poiché sarà addebitata agli operatori che dovranno versare quattro tranche annuali di 125mila euro cadauna. «Non era possibile fare in altro modo – aveva dichiarato qualche giorno fa il sindaco Alfonso Golia – e non è possibile che si creino contrasti artificiosi anche su una circostanza così chiara. Siamo di fronte ad un servizio in concessione i cui costi devono essere per legge riversati su chi usufruisce del servizio, per cui non c’era una strada diversa da percorrere. Quella che abbiamo votato era una scelta obbligata». IN ALTO UNA GALLERIA FOTOGRAFICA

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