Aversa, Giornate Fai d’Inverno nella chiesa di San Francesco il 27 e 28 novembre

di Redazione

Non poteva mancare l’appuntamento del Gruppo FAI d’inverno, il 27 e il 28 novembre, nello scenario aversano che incessantemente mostra il suo impegno e la sua partecipazione. Grande plauso ai tanti giovani, ai tanti docenti, e al sì di tanti dirigenti delle poliedriche scuole locali per una finalità di esimio prestigio.  Il Fai, con la supervisione del capo-gruppo Maria Giovanna Pezone e del vice Fortunato Allegro, continua indefessamente ad offrire alla cittadinanza scolaresca possibilità di conoscenza e visibilità. La meta prescelta in tal caso sarà quella di San Francesco, antico ed ennesimo monastero di clausura aversano, ancor prima castello.

Il chiostro lascia attoniti gli spettatori per la miriade di capolavori artistici che spopolano con sfumature cromatiche variegate e con significati mitico-religiosi che traforano sia nei primi tentativi senza prospettiva che nelle proiezioni di figure con rispettivi sfondi e colori sbiaditi che lampeggiano, mettendo ancor più in luce bifore di notorietà insolita. Per poi giungere ad un sotterraneo ‘scolatoio’(derivazione senz’altro dialettale  rifacentesi alla reproba fraseologia napoletana  “Puozz’ sculà”),   dove le monache morte espiavano il loro passaggio nell’oltretomba su dei seggi in pietra forati, atti a raccogliere le sole ossa.  Dunque, nella mattinata del 27 Novembre, dalle ore 9.00 alle ore 13.30, un gruppo di studenti e studentesse del Liceo Scientifico Siani di Aversa, diretto dalla preside Rosaria Barone, con la supervisione della prof – delegata FAI Ilaria Rita Motti e con l’impegno di docenti d’arte quali Patrizia Felaco, Elisabetta Chirico, Marina Conson e Maria Concetta Migliaccio si adopererà nella descrizione della chiesa e del chiostro, ospitando  scuole aversane e limitrofe.

Lo stesso avverrà, con la medesima modalità oraria, nella mattinata del 28 Novembre, questa volta a cura del Liceo Artistico Giordano di Aversa, presieduto dal dirigente scolastico Carlo Guarino, con la supervisione della prof d’arte-delegata FAI Rosalba Corvino e il coinvolgimento degli ulteriori prof d’arte Annamaria Vadalà e Eva La Canna. Al contempo, nel pomeriggio del 28 Novembre, la delegazione intera rappresentata anche  dalle figure di Anna Grimaldi, Carla Cecere, Mariella Migliore, Rossella Pezone, Maria Rosaria Prezioso e Nunzia Orabona,  darà l’avvio, nell’area del Chiostro, all’esibizione dell’Infinito di Leopardi, (Sempre caro mi fu quell’ermo colle, E questa siepe, che da tanta parte Dell’ultimo orizzonte il guardo esclude….) da parte di giovani provenienti da diverse istituzioni scolastiche, in occasione dei 200 anni dall’elaborazione di tale preziosità poetica.

Come protagonisti diversi istituti aversani: l’I.T.E. ‘A.Gallo’, il Liceo Scientifico ‘E.Fermi’, il Liceo Statale ‘N.Jommelli’, il Liceo Scientifico ‘G.Siani’, il Liceo Classico Statale ‘D.Cirillo’, l’I.S.I.S.S.‘O.Conti’, l’I.T.S.C. ‘G.Andreozzi’, l’I.P.S.E.O.A ‘R.Drengot’, l’I.I.S. Liceo Artistico ‘Luca Giordano’, l’I.C. Statale ‘D. Cimarosa’, l’IS.IS.S ‘E.Mattei. L’infinito verrà recitato in circa 10 lingue da singoli discenti (italiano, greco, latino, inglese, tedesco, spagnolo, polacco, francese, rumeno, albanese, napoletano), con intervalli musicali a cura dell’orchestra dell’Istituto Comprensivo D.Cimarosa, presieduto dal dirigente scolastico Mario Autore. Nell’ambito dell’ultima performance in onore del grande poeta Giacomo Leopardi, prenderanno ab initio la parola il capo-gruppo Fai Aversa e, a seguire, il primo cittadino normanno Alfonso Golia. Seguiranno delegate, consiglieri, assessori o dirigenti presenti all’occorrenza. “Per Leopardi e per il Guercino si tratta di due forme diverse di utilizzo della memoria. Per il poeta il ricordo si trasforma in un omaggio alla sua più celebre poesia, l’infinito” – così interviene il vice capo-gruppo FAI Fortunato Allegro – “Per il Guercino c’è il recupero di un pezzo di arte figurativa che esce dal limbo dell’anonimato, per approdare poi alla grandezza di un autore fondamentale del 600”.

Un’atmosfera arricchita dall’enjambement dell’infinito leopardiano, un inizio con la parola ‘sempre’, una dimensione temporale indeterminata e infinita. Un colle solitario, una siepe, un’illusione ottica caratterizzata dall’orizzonte. Uno spazio che indica l’assenza di qualcosa. Un’estrema solitudine che ci riporta all’idea di conquista dell’eternità. Un senso di vaghezza e sospensione rappresentato da due gerundi interni ‘sedendo e mirando’. Proprio negli attimi di smarrimento l’uomo aspira all’immenso che nasce dalla percezione dei sensi. Il FAI festeggia un grande autore. Chiediamoci il perché. Un ritorno alla purezza, alla natura, al gusto del bello paesaggistico e architettonico, la brama di ridonare un vestito decoroso al dimenticato. Un’umanità alla ricerca di un’anima, proprio come la nostra, dove, a prescindere dallo spasmodico interesse pecuniario, la spiritualità scema a discapito di un’ ipotizzabile colle inspiratorio. Una visione terrena ancorata ad una divina riferibile al concetto dell’Assunta, una festività cristiana che celebra l’ascesa al cielo della Beata Vergine Maria, che ha origine nel IV secolo a Gerusalemme e che acquisisce il suo pieno significato nel 1950 quando Pio XII promulga il Dogma dell’Assunzione della Vergine, festeggiata proprio il 15 agosto. Un’Assunta guercina proiettata all’infinito, potremmo intendere, che troneggia in quel di Aversa nella policroma e rosea cornice barocca del complesso di S.Francesco e che conclama lo stretto legame tra religiosità e arte che ha sempre caratterizzato la cittadina normanna.

La Delegazione di Caserta, presieduta dalla figura di Dante Specchia, è in dirittura di azione e aspirazione con il Gruppo Fai di Aversa ed ha scelto mete di non minore valore, optando per la sosta a  Caserta e la Chiesa di S.Pietro Apostolo e la Cattedrale di S.Michele Arcangelo; per la sosta a Capua, a spasso presso la Cattedrale di S.Maria Assunta – Cripta Ipogea e il Campanile del Museo Diocesano; per la sosta a Casaluce, in itinerario presso il Castello di Casaluce e Santa Maria a Nives;  per la sosta a Santa Maria a Vico, a passeggio presso le Case a Botte del Borgo Priori. Una summa di meritevoli luoghi che, accanto al barocco complesso francescano aversano, influirà a conferire merito ai divulgatori di cultura ambientale. A tal proposito , “ringraziamo Don Pasqualino De Cristofaro, – aggiunge il capo gruppo aversano FAI M.G.Pezone – persona colta, intelligente e sensibile, sempre disponibile ad offrire gli spazi del pregevole complesso francescano per tutte le occasioni aperte alla comunità.. Per questa giornata, in occasione delle mattinate FAI d’inverno, con la declamazione dell’infinito di Leopardi, avremo il piacere di ospitare la Presidente Regionale del FAI Maria Rosaria de Divitiis che, con la sua presenza, suggella il nostro rapporto di volontari FAI”.

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