Tragedia Quargnento, Marco Triches: “Non sono un eroe, voglio solo salvare la gente”

di Redazione

“Non sono un eroe, voglio solo salvare la gente”. Parole rilasciate, in un’intervista risalente al 2010, da Marco Triches, uno dei tre Vigili del Fuoco morti, insieme a Matteo Gastaldo e Antonio Candido, nell’esplosione del cascinale a Quargnento, in provincia di Alessandria, che ha provocato anche tre feriti.

Originario di Alessandria, dove aveva frequentato l’istituto superiore “Alessandro Volta”, Marco, 38 anni, si era trasferito nella vicina Valenza per seguire il suo grande amore, la moglie Clarissa. Insieme avevano un figlio, Francesco, di tre anni.Nel video, girato nel periodo in cui Triches frequentò il corso di ingresso a Capannelle, parlava del suo sogno di diventare un Vigile del Fuoco che si era avverato, dimostrando di avere grande sensibilità e voglia di aiutare il prossimo. Un discorso che colpisce ancora più profondamente nei giorni di una tragedia che ha commosso l’Italia intera.

FUNERALI L’8 NOVEMBRE – Intanto, le esequie dei tre caschi rossi si terranno domani, venerdì 8 novembre, alle ore 11, nel Duomo di Alessandria. La Parrocchia di San Pio V ad Alessandria, mercoledì 6 novembre, non è riuscita a contenere lo straripante abbraccio di amici, colleghi, conoscenti o anche solo semplici cittadini che hanno voluto partecipare al rosario di Marco Triches e stringersi ai suoi familiari.

INDAGINI: “VOLEVANO UCCIDERE” – Sul fronte delle indagini continua il lavoro degli inquirenti per ricostruire quanto accaduto in quella folle notte tra lunedì 4 e martedì 5 novembre. “Chi l’ha fatto, lo ha fatto per uccidere”: così il procuratore di Alessandria Enrico Cieri. “E’ chiaro che il gesto – aggiunge il magistrato – non si inquadra in ripicche di vicinato, ma è ben più grave”. Sono due le bombole sequestrate dagli inquirenti. “Stiamo cercando di capire chi possa averle comprate – ha spiegato il procuratore di Alessandria – dove e quando. Non abbiamo al momento notizie di una ‘vendita massiva'”. E’ dunque probabile che le bombole siano state acquistate singolarmente, in momenti differenti. “Per ora nulla fa pensare che siano state azionate a distanza”, ha aggiunto il magistrato, spiegando che “non è stato trovato esplosivo” e che il congegno trovato con le bombole è di tipo rudimentale, “realizzato con elementi che si possono trovare sul mercato”.

LA POSIZIONE DEL PROPRIETARIO – “Stiamo lavorando su piste ad ampio spettro e ad oggi un movente significativo non c’è”. Il proprietario, Giovanni Vincenti, è stato ascoltato dagli inquirenti in quattro occasioni. L’uomo “ha fatto dei nomi, sui quali sono necessari accertamenti”, e ha parlato anche di “una situazione economica non florida, ma “anche questo aspetto va capito e verificato con riscontri di fatti oggettivi. Dissidi familiari? A noi risultano composti”. Quanto al fatto che la cascina fosse assicurata, il procuratore Cieri ha confermato che “un premio assicurativo esiste” ma ha risposto con un “no comment” alle domande dei giornalisti sulla cifra del premio e su quando l’assicurazione è stata stipulata.

IN ALTO IL VIDEO E LA PLAYLIST

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