Carinaro, la Cappella di Montevergine celebra i suoi 80 anni

di Redazione

Mercoledì 16 ottobre, a Carinaro, sarà celibato l’80esimo anniversario della fondazione della Cappella di Maria SS. di Montevergine, in via Fiume, nel rione Campo. Alle 18.30 partirà dalla chiesa parrocchiale la processione guidata dal parroco don Antonio Lucariello, con la Congrega Sant’Eufemia, le varie espressioni parrocchiali e il popolo fedele verso la cappella. Alle 19 la solenne celebrazione eucaristica e, al termine, alcuni momenti significativi che rievocheranno tutti gli 80 anni della presenza del piccolo luogo di culto sul territorio carinarese, quali: la genesi della sua creazione con spiegazioni di storia trasmessa oralmente dagli anziani del posto; e una mostra fotografica con delle immagini storiche che negli anni hanno segnato gli avvenimenti più importanti della piccola rettoria. Infine, un buffet di ringraziamento ai presenti con uno spettacolo pirotecnico.

La cappella dedicata alla Madonna di Montevergine fu edificata dove esistevano già una Santa Croce e un’edicola votiva. Si racconta che fino al 1928, anno in cui fu costruita la linea ferroviaria, la zona era tutta una distesa di campagna, eccezion fatta per qualche casa sparsa, e la Santa Croce già esisteva. Poi, alla fine degli anni ‘30, iniziarono i lavori per la costruzione della chiesetta e nel 1939 fu istituita la cappella sotto il titolo di Maria SS. di Montevergine. Si era in piena era fascista: il podestà era il commendatore colonnello Felice Tanga, il parroco di Carinaro era il don Luigi Ferrara, ed essa fu benedetta dall’allora vescovo di Aversa, monsignor Antonio Teutonico.

Per la sua edificazione fu formata un’apposita commissione di carinaresi, presieduta da Giuseppe Giuliano, cassiere era Nicola Coppola e componenti Giacomo Petrarca, Francesco Petrarca, Giuseppe Barbato e Tammaro Improta, tutti che diedero un cospicuo contributo che partiva da 1100 lire fino a 15mila mila lire, mentre tutti gli altri fedeli elargirono somme inferiori. Negli anni ha subìto molti interventi: il più radicale negli anni ‘80 ad opera del parroco monsignor Gennaro Morra che abbatté alcune vetuste stanze e l’ampliò lateralmente con la realizzazione del campanile; poi, alla fine degli anni ‘90, il parroco don Antonio Belardo ne curò il ritocco degli affreschi interni e nel 2017 l’attuale parroco don Antonio Lucariello rifece il portone e la Santa Croce ex novo con la tinteggiatura dell’impianto sacro.

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