Conte: “Quota 100 resta ma sarà rivista”

di Redazione

Vertice, stamani, a Palazzo Chigi sulla manovra, in vista del Cdm di questa sera, che dovrà varare la legge di bilancio. “Quota 100 rimane, questo è l’indirizzo politico”, ha chiarito il premier Conte secondo il quale “far quadrare i conti è sempre difficile per tutti”, ma questa sera “il Consiglio dei ministri approverà la manovra complessa a cui stiamo lavorando”.

“Vogliamo rivedere le misure ma conservarle – ha aggiunto il presidente del Consiglio, dopo il faccia a faccia col ministro dell’Economia Roberto Gualtieri – ma quando leggo i giornali vedo una rappresentazione che non mi sembra affatto corrispondente alla realtà. Su Quota 100 stiamo rivedendo la misura. Si era ragionato sulle finestre d’uscita ma il resto non si tocca”, ha confermato Conte a margine della presentazione della relazione sulla ricerca e l’innovazione in Italia curata dal Cnr. Stasera il Cdm. Sul tavolo ci saranno tutti i nodi della legge di bilancio ancora da sciogliere. Subito dopo il premier partirà per Tirana.

Ok da Italia Viva – “La quota per l’anticipo pensionistico non si tocca – ribadisce anche il sottosegretario all’Economia Pierpaolo Baretta – però al termine della sua naturale scadenza non la riconfermeremo e il problema ci sarà dopo, perché dovremo discutere di che tipo di uscita dal lavoro realizzare”.  La misura è sperimentale per un triennio ma per i momento l’ok a quota 100 arriva anche da Italia Viva, il gruppo renziano in Parlamento. “Nessuna barricata – assicura Luigi Marattin –  ma si rischia il burrone Salvini. Abbiamo delle idee su come governare il Paese ed è giusto che vengano composte in maggioranza. Il diktat è sull’iva – precisa – sul resto discutiamo tranquillamente, senza che ogni nostra idea sia vista come un ricatto, ma anche senza che sia vista come una ricerca di visibilità”.

Il no dell’opposizione – L’opposizione, invece, lancia l’allarme: “La manovra dell’alleanza di sinistra si sta traducendo in un puzzle di tasse e nuovi vincoli – avverte Renato Schifani, parlamentare di Forza Italia ed ex presidente del Senato – per salvare misure assistenziali inefficaci come il reddito di cittadinanza si sceglie di colpire il tessuto produttivo e le famiglie, provando inutilmente a compensare tutto questo con un taglio inconsistente del cuneo fiscale e un ancor più assurdo intervento sulla rivalutazione delle pensioni, che in molti casi porterà nelle tasche dei pensionati appena 6 euro in più. E e per questo – conclude Schifani – ci batteremo per evitare ogni ingiustizia e ogni nuova vessazione fiscale all’orizzonte”.

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