Aversa, presentazione del restauro della “Madonna Assunta” del Guercino

di Redazione

Giovedì 24 ottobre, alle ore 18, nella chiesa monumentale di San Francesco delle Monache, ad Aversa (Caserta), verranno presentati al pubblico i risultati del restauro del dipinto su tela  raffigurante “L’Assunzione della Vergine”, attribuito a Giovanni Francesco Barbieri detto il Guercino. Il capolavoro del pittore bolognese, risalente all’anno 1650, è stato scoperto appena due anni fa. Il recupero e il restauro artistico della Pala d’altare in questione – opera inedita del Guercino nella nostra regione – sono stati realizzati dal Laboratorio O.C.R.A. di Aversa, sotto l’alta sorveglianza della Soprintendenza Archeologia,Belle Arti e Paesaggio per le Province di Caserta e Benevento, grazie al mecenatismo di un imprenditore aversano.

Alla presentazione saranno presenti monsignor Angelo Spinillo, vescovo di Aversa; monsignor Pasquale De Cristofaro, rettore della Chiesa monumentale di San Francesco; Alfonso Golia, Sindaco di Aversa; l’architetto Salvatore Buonomo, Soprintendente Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Caserta e Benevento; Paola Coniglio, della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Caserta e Benevento; Vincenzo Salomone, Laboratorio O.C.R.A. Restauri; Mario Nappa, Grafica Nappa, sponsor del restauro; monsignor Ernesto Rascato, Delegato Regionale Beni Culturali Ecclesiastici  e moderatore dell’evento.

La chiesa di San Francesco possiede un invidiabile patrimonio di opere d’arte di eccezionale bellezza e rilevanza, come l’icona bizantina della Madonna Galactotrophusa (che allatta), i dipinti della scuola del Solimena, la pala d’altare maggiore Estasi di s. Francesco dello Spagnoletto, alcune tele di Francesco de Mura, la Natività di Pietro da Cortona, oltre a numerose sculture lignee e marmoree.

Cenni Storici – Il Monastero delle Clarisse con la chiesa di S. Francesco d’Assisi fu fondato dalla famiglia Rebursa di Aversa tra il 1230, vivente santa Chiara al tempo del vescovo Giovanni IV Lamberto, amico personale di San Francesco, il vescovo che donò il complesso napoletano di San Lorenzo Maggiore ai Frati Minori Conventuali. La parte romanica e gotica del complesso francescano è riconoscibile nel campanile, chiostro e nei numerosi affreschi bizantini, mentre il magnifico tempio, autentico capolavoro dell’arte barocca, è stato realizzato dalle monache Clarisse, qui dimoranti fino al 1970. Anche con i danni sofferti dal sisma del 1980, non è stato mai chiuso per inagibilità, ma è stato sempre curato dalla comunità ecclesiale e restaurato grazie ai contributi pubblici e privati.

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