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Aversa, dramma dell’emarginazione: la clochard Lidia trovata senza vita
Dramma dell’emarginazione ad Aversa. Una senzatetto di origini ucraine, Lidia Bunuk, è stata trovata senza vita sotto i portici di via Frattini, di fronte all’ex Giudice di Pace. La donna, 53 anni, era nota ad Aversa per aver scelto la stazione ferroviaria come rifugio dove vivere. In passato era anche stata ospite della locale Caritas, ma aveva resistito solo per qualche giorno prima di far ritorno nelle strade della città. Troppo forte il richiamo dell’alcool per lei. Nella struttura di via Sant’Agostino si recava solo per il pranzo e la cena, nonostante i volontari avessero più volte cercato di farla desistere dal vizio.
Probabilmente ha avuto un malore nel corso della notte. A trovare il corpo è stato un passante che ha avvertito il 118, ma per la povera Lidia non c’era più nulla da fare. Sul posto i carabinieri della locale stazione, oltre al vescovo Angelo Spinillo, al sindaco Alfonso Golia e al responsabile della Caritas diocesana, don Carmine Schiavone, che ha proceduto al riconoscimento della salma insieme alla figlia della donna.
“Lidia – ha dichiarato don Carmine – era stata più volte ospite da noi, aveva anche iniziato a dormire in Caritas, ma il vizio è stato più forte, facendole scegliere di vivere in strada. Da noi si recava solo per mangiare ed ha sempre trovato la porta aperta”. Per il sindaco Golia “un brutto risveglio. Un monito a fare di più nel campo dell’assistenza a chi è più sfortunato”. I funerali saranno celebrati venerdì 1 novembre, alle ore 10, nella Caritas Diocesana, celebrati dal vescovo Spinillo.
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