Crisi rifiuti in Campania: quanti “crociati” sono tra i “zuzzusi” che sporcano e inquinano?

di Nicola Rosselli

È colpa nostra. La spazzatura, i rifiuti, la “munnezza” che vediamo in ogni dove, in ogni angolo della nostra Aversa ce la mettiamo noi, non si deposita da sola. E ce ne è tanta, tantissima. Una circostanza che fa ipotizzare che non siano una sparuta minoranza i “zuzzusi”, quelli che non rispettano una regola elementare della convivenza civile moderna tra gli uomini: smaltire i rifiuti. Spesso non ce ne accorgiamo nemmeno, perché siamo “zuzzusi” naturali, sporchiamo, ci comportiamo da moderni untori senza più nemmeno accorgercene. Basta osservare con nemmeno tanta attenzione le auto che transitano.

Un esercizio facile, soprattutto se si transita in moto o in bicicletta. Si vedrà uscire di tutto da quei finestrini: bucce di banane, pacchetti di sigarette, involucri di merendine o biscotti, una marea di fazzolettini di carta e chi più ne ha più ne metta. Insomma, molti di noi sono “incivili inconsapevoli” o, come è di moda oggi, “a nostra insaputa”. Ci sono tanti, tantissimi che si comportano in questo modo, ma ci sono anche tanti che sono incivili per scelta e si scocciano di differenziare i rifiuti. Una sorta di scelta suicida, da ignorante senza appello.

Probabilmente, anzi sicuramente, tra questi moderni untori che non capiscono di far male soprattutto e in primo luogo a loro stessi, ci sono tanti che twittano o postano su Facebook delle crociate contro la Senesi, contro gli amministratori comunali, contro il mondo, senza fermarsi un attimo a riflettere che qualcosa potrebbe cambiare iniziando a cambiare le proprie abitudini. Sempre più spesso, infatti, dietro a tanti “leoni da tastiera”, quelli che sentenziano stando seduti dietro una tastiera, si nascondo degli ipocriti che nel mondo reale si comportano in maniera del tutto diversa da quanto predicano sui social.

Ovviamente, questi soggetti non sono la maggioranza, ci sono tanti altri che, inspiegabilmente, nella loro ignoranza che fa il pari con l’inciviltà, semplicemente si scocciano di fare la raccolta differenziata. Mischiano tutto e, poi, abbandonano i loro dannosi sacchetti dove capita, dalle vie di Aversa ai cigli delle strade a scorrimento veloce, dai cigli delle arterie di ogni tipo ai viottoli di campagna. Qualcuno ci aggiunge, sempre più spesso, pneumatici, scarti di lavorazioni di ogni tipo ed ecco le tante, migliaia, piccole o grandi discariche disseminate in quella zona vasta a cavallo tra le province di Napoli e Caserta, poco più grande della Diocesi di Aversa, dove, proprio perché queste discariche vengono puntualmente date alle fiamme, si è visto appioppare la dizione tristemente famosa di Terra dei Fuochi. Fino a quando non ci sarà una presa di coscienza, una vera e propria rivoluzione culturale, il nostro territorio si avvia sempre più ad essere la tomba dei morti viventi.

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