Aversa, la pioggia manda in tilt l’ospedale “Moscati”: sempre più da “codice rosso”

di Livia Fattore

Aversa – Reparto di Radiologia nuovamente chiuso e uscite di sicurezza impraticabili. E’ bastato ancora una volta qualche minuto di pioggia per mettere in ginocchio buona parte dell’ospedale “San Giuseppe Moscati” di Aversa. Un nosocomio che, secondo molti, parafrasando i colori del servizio triage che stabiliscono la gravità dello stato dei pazienti, sarebbe da “codice rosso”.

Sono trascorsi poco meno di due anni da quando il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, giunse in città per inaugurare il nuovo pronto soccorso. In quella occasione il presidente della regione definì la struttura sanitaria “degna della Scandinavia” ma, ad oggi il Pronto soccorso (il secondo per prestazioni erogate a livello regionale dietro solo al colosso Cardarelli) continua ad essere una sorta di girone infernale dantesco con pazienti che attendono, in molti casi, il proprio turno anche per cinque ore.

Le cause? Almeno tre concause: la carenza atavica di medici e paramedici, la cattiva abitudine della popolazione di bypassare il servizio di guardia medica e il ricorso al nosocomio normanno anche di persone che giungono ad Aversa da Giugliano o Sant’Antimo, dove gli ospedali vi sono, ma non sono considerati da molti sicuri. Non a caso alcuni reparti del Moscati, come quello di cardiologia, sono considerati delle vere e proprie eccellenze. Stesso discorso non si può fare per ostetricia e ginecologia, ad esempio.  Qui l’intero corpo medico si è rivoltato contro il responsabile facente funzioni evidenziando, nel corpo di un esposto presentato attraverso l’avvocato Paolo Galluccio, una serie di presunte irregolarità che, ovviamente, non possono non riflettersi anche sull’utenza.

Utenza penalizzata anche in altri settori.  I lavori in corso nel nosocomio aversano, infatti, hanno portato ad una drastica diminuzione di posti letto, appena 33 quelli dei reparti collegati alle sale operatorie, tra cui le varie chirurgiche e ortopedia. Tra l’altro, tutti trasferiti su di un solo piano con le conseguenze che tutti possono facilmente immaginare. Una situazione che non è cambiata nemmeno quando alla precedente, contestata dai sindacati, direttrice sanitaria Angela Maffeo, ha fatto seguito Bruno Tornincasa che punta sullo spirito di collaborazione di tutti gli addetti per superare il momento ritenuto particolare.

“Attualmente – ha dichiarato da parte sua il sindaco di Aversa, Alfonso Golia, che è il responsabile della sanità in città – ci sono vari cantieri all’interno dell’ospedale Moscati con l’Asl, dunque, impegnata a rendere più moderna e funzionale la struttura. Dopo aver incontrato De Biasio, era già mia intenzione chiedere un incontro con il nuovo direttore generale dell’Asl e il nuovo direttore sanitario del presidio ospedaliero ed è chiaro che coinvolgeremo anche la Regione, alla quale spetta la programmazione. Mi auguro che oltre interventi strutturali si possa quanto prima assumere personale”.

Sulla vicenda è intervenuto anche il consigliere regionale del Partito Democratico, Stefano Graziano, presidente della Commissione Regionale Sanità, che ha dichiarato: “L’Asl Caserta ha dato priorità alla riqualificazione dei reparti ma dai colloqui avuti con l’attuale dirigenza della struttura ho appreso che si sta lavorando anche per intervenire sugli spazi esterni e le facciate. Su quanto accaduto domenica c’è stato il pronto intervento dell’ufficio tecnico che ha permesso di ripristinare in breve tempo tac, eco e radiografie”.

Stesso tempismo, in verità, anche in pieno agosto, quando a causa di infiltrazioni, andò in tilt la tac del reparto, ma fu utilizzata quella del pronto soccorso, nel mentre, in poche ore, si provvide alla riparazione necessaria. Insomma, si tratterebbe di disfunzioni momentanee dovute a questi lavori che dovrebbero rilanciare la struttura sanitaria normanna. Una speranza che da tempo immemorabile continua a rimanere tale.

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