Aversa, esasperazione da abbandono rifiuti: i “civili” augurano il cancro ai “zuzzusi”

di Nicola Rosselli

Aversa – «Agli incivili che depositano rifiuti e materiali vari che vi possa venire un cancro di quelli forti». Questo il testo di un inquietante cartello affisso in via Augusto Mazzaggio, una traversina di via Costantinopoli, nel cuore dello storico Lemitone, firmato «Le persone civili». Gli aversani sono esasperati dal continuo abbandono di sacchetti di rifiuti praticamente ovunque dai cosiddetti «zozzi», o «zuzzusi», che dir si voglia. E c’è chi, certamente non appartenente a «le persone civili», augura a questi moderni untori un cancro inguaribile.

«Credo solo di poter dire – ha dichiarato il vescovo di Aversa, Angelo Spinillo, a fronte delle parole riportate nella tabella – che noi non ci auguriamo il male di nessuno, nemmeno se fosse conseguenza di propri comportamenti non corretti. Ci auguriamo, e cerchiamo di lavorare in questo senso, che tutti possano prendere consapevolezza delle proprie azioni ed essere capaci di vivere in maniera civile, come cittadini liberi e responsabili, maturi nelle scelte e nei comportamenti». Una bestemmia che nemmeno il sindaco Alfonso Golia, ovviamente, condivide: «Posso comprendere l’esasperazione di chi si vede imbrattato il proprio portone, la propria strada dagli incivili, ma non posso condividere il messaggio che gli autori hanno scelto di mettere nero su bianco. Non è per buonismo, ma non possiamo permettere che ognuno si alzi e lanci messaggi. Ai cittadini civili dico che come amministrazione comunale abbiamo chiesto di potenziare i controlli, fare sempre più sanzioni a chi sporca e imbratta la città. Multe e denunce sono le armi che abbiamo per affermare la legalità e difendere il decoro urbano, anche se i problemi alla raccolta che ci sono in questo momento rendono tutto più difficile. I primi risultati già li stiamo avendo, anche se è ancora poco e ci vorrebbero molto più agenti per monitorare tutto il territorio cittadino».

«L’inquinamento ambientale è vera emergenza nazionale, sanitaria e politica. Già da tempo possiamo registrare al plurale Terre dei Fuochi per le molteplici aree coinvolte sul territorio nazionale. Scontiamo – ha dichiarato l’ex senatore Lucio Romano che è stato relatore dell’indagine conoscitiva sull’Inquinamento ambientale ed effetti sull’incidenza dei tumori, delle malformazioni fetoneonatali ed epigenetica, anni di incurie, negligenze, smaltimenti criminali. E negli ultimi mesi abbiamo assistito ad una recrudescenza dei roghi che richiede, senza alcun indugio, una robusta azione di prevenzione e repressione come richiesto dai sindaci dell’agro aversano. Così indispensabili sono i risultati dei Registri Tumori, come quello dell’Asl Caserta, che forniscono dati epidemiologici scientificamente rigorosi anche per geolocalizzazione delle patologie. La gestione del ciclo dei rifiuti – produzione, raccolta, trasporto, trattamento e smaltimento – necessita dell’impegno di tutti. Non solo delle istituzioni. I cittadini devono essere sentinelle vigili dell’altrui e personale responsabilità».

Pone, infine, l’accento su quanto fatto e quanto si farà l’assessore Mena Ciarmiello: «Il sacchetto selvaggio va condannato e contrastato senza se e senza ma. Quello del cartello però non è un messaggio condivisibile nella maniera più assoluta. Le istituzioni sono impegnate a contrastare l’inquinamento, coinvolgenti tutti i livelli fino a quello nazionale. Come assessorato all’ambiente abbiamo dato mandato alla polizia municipale di intensificare i controlli, stiamo lavorando insieme all’Arpac per il monitoraggio della qualità dell’aria e soprattutto stiamo pianificando campagne di sensibilizzazione. Auspichiamo che tutti capiscano che l’ambiente va tutelato e che rispettare l’ambiente significa rispettare se stessi e l’intera collettività».

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