Brindisi, 152 falsi braccianti agricoli: denunciati 2 imprenditori

di Redazione

Risultavano come braccianti agricoli, ma in realtà, nella maggior parte dei casi, non avevano lavorato un solo giorno nelle campagne. Erano del tutto fittizie le assunzioni di 152 persone da parte di due aziende agricole della provincia di Brindisi. Il meccanismo messo in atto per ottenere dall’Inps vantaggi economici non dovuti, fra indennità di disoccupazione e assegni familiari, ha portato alla denuncia sia dei 152 falsi braccianti residenti in diversi comuni della provincia di Brindisi che dei due imprenditori, un 34enne e un 47enne, entrambi di Brindisi, legati da rapporto di parentela, che falsamente li avevano assunti. Il danno patito dall’ente previdenziale è pari, complessivamente, a circa 410mila euro.

Questo è il frutto di una complessa indagine svolta dai militari della guardia di finanza della compagnia di Brindisi, avviata di iniziativa e successivamente coordinata dalla Procura della Repubblica di Brindisi. Iniziati nei primi mesi del 2018, gli accertamenti investigativi sono andati avanti fino al primo semestre del 2019. Il principale meccanismo fraudolento scoperto dalle Fiamme gialle è consistito nel presentare all’ente previdenziale falsi contratti di affitto/locazione di terreni agricoli ubicati nel territorio della provincia di Brindisi, riconducibili ad ignari ed estranei soggetti, nonché fittizie denunce aziendali e denunce di manodopera agricola (attestanti l’impiego di lavoratori dipendenti, mai avvenuto, al fine di consentire l’indebita riscossione a questi ultimi di indennità di disoccupazione (comprensive di assegni per il nucleo familiare), malattia e maternità per gli anni 2013, 2014, 2015 e 2016. Emblematico un caso riscontrato dai militari nel corso delle investigazioni di un contratto stipulato con un affittuario risultato essere deceduto in epoca antecedente la sua redazione.

Le Fiamme gialle hanno inoltre appurato nel corso degli accertamenti che 20 presunti lavoratori agricoli sono risultati gravati da importanti e numerosi pregiudizi di polizia mentre 59 da precedenti specifici in materia di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche nel comparto agricolo. Significativo il caso di un soggetto, risultato essere sottoposto a misure alternative alla detenzione ovvero all’affidamento in prova ai servizi sociali, che ha attestato falsamente all’autorità giudiziaria di essere impiegato come bracciante agricolo presso una delle due aziende agricole allo scopo di ottenere una deroga alle prescrizioni degli arresti domiciliari adottate dal competente Tribunale di Sorveglianza.

Complessivamente, i riscontri investigativi, svolti anche con la collaborazione della Direzione Provinciale Inps di Brindisi, hanno evidenziato la falsa dichiarazione e comunicazione agli uffici preposti, da parte delle due aziende agricole, di 12.823 giornate lavorative mai effettuate dai falsi braccianti, assunti solo “cartolarmente”. Al termine delle indagini, i 2 titolari delle aziende sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Brindisi per truffa ai danni dell’Ente Previdenziale e falsità ideologica commessa da privato in atto pubblico (quest’ultimo reato, prodromico alla commissione di quello di truffa.

Contestualmente, i 152 falsi braccianti, la quasi totalità residenti nella provincia di Brindisi, sono stati denunciati, a loro volta, per il reato di truffa in concorso con i titolari delle imprese coinvolte  L’attività svolta si inquadra in un più ampio dispositivo di polizia economico-finanziaria ad alta vocazione sociale, predisposto dal comando provinciale della Guardia di Finanza di Brindisi per la tutela della legalità economica e la repressione dei reati in materia tributaria e di spesa pubblica, garantendo il mercato da inquinamenti che danneggiano le imprese ed i lavoratori onesti e rispettosi delle normative vigenti.

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